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Consumi a picco: meno 2,7% in un anno

Il via dei saldi estivi a Verona coincide, quest`anno, con l`ennesima rilevazione di segno negativo da parte di Confcommercio: consumi in calo del 2,7% a maggio rispetto a 12 mesi prima, un dato definito “assolutamente allarmante“. Il settore più colpito è quello della mobilità (ovvero acquisti di auto, moto, benzina e biglietti aerei), con un -13,5%. Ombre anche sul comparto dei beni ricreativi (cinema ed eventi sportivi), che cala del 4,9%. Ma l`allarme arriva dal rallentamento degli acquisti anche negli alimentari (-3,3%). Scarpe e vestiti, si fermano al -2,3%. A bersagliare la categoria dei commercianti, già provata da una crisi di settore che dura ormai da anni, ci pensa anche Codacons: “Hanno ben poco da piangere“, afferma il presidente Carlo Rienzi, “essendo corresponsabili , attrraverso un`ottusa politica dei prezzi, del drastico calo degli acquisti. La soluzione? Dire addio ai saldi imprigionati in due periodi dell`anno e accettare una liberalizzazione totale“. Risponde Graziella Basevi, rappresentante di Confcommercio per il settore abbigliamento: “Una politica ottusa dei prezzi? Non credo“, afferma, “l`imprenditore può anche gonfiarli, ma poi non venderebbe più“. Quanto alla liberalizzazione, Basevi non crede nella “deregulation“ che scaturirebbe da una concorrenza spietata, in cui ogni esercente fosse libero di stabilire prezzi, tempistiche e modalità degli sconti. “L`abolizione dei saldi e delle diverse promozioni, in linea teorica, potrebbe contribuire a ricreare la fiducia dei consumatori, resi sospettosi dai prezzi praticati, spesso poco cerdibili. Ma meglio ancora sarebbe, credo, pensare a una politica di prezzi adeguata nel nome della trasparenza e della correttezza“. Quale sarebbe il destino dei saldi, in questo caso? “Potrebbero sopravvivere“, conclude la rappresentante di Confcommercio, “se posizionati in un momento più sensato della stagione, cioè alla fine, almeno nella prima metà di agosto. A noi permetterebbero così di svuotare veramente le scorte, mentre per gli acquirenti tornerebbero a rappresentare una sorta di omaggio“.

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