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Consumi, i negozi sotto del 5 per cento

Adusbef e Federconsumatori stimano che le spese di Natale si assesteranno a 6,5 miliardi di euro con un tonfo di due miliardi rispetto il Natale precedente. Il ponte dell’Immacolata ha offerto l’assaggio di quel che sarà il Natale, turisti in calo nelle città d’arte, Firenze e Venezia affollate, ma non altrettanto lo sono stati i ristoranti. Nei negozi le spese sono in frenata e sia Confcommercio che Confesercenti concordano in un calo delle vendite stimato nel 5% rispetto al 2007. Per i primi regali natalizi, secondo le organizzazioni di categoria, lo scontrino in media, a fine serata «non supera i 40 euro». «C’è paura di spendere – fanno sapere da Confcommercio – ma la voglia di mettere mano al portafoglio c’è, come la percezione che i soldi ci siano, ma che verranno spesi nei giorni che precedono il Natale». Insomma, strade piene, negozi affollati, ma «la gente è in ricognizione e prima di spendere ci pensa molto». Per la Confesercenti «c’è una tendenza al risparmio che si manifesta nella ricerca dell’ oggetto bello, d’impatto, ma a costo contenuto». La frenata maggiore, secondo Confcommercio e Confesercenti, si registra nei settori moda, calzature (5%) e alimentare (3%), mentre sembra andare bene il regalo tecnologico. In calo anche i consumi nei ristoranti: super affollati, ma il pasto completo non lo fa più nessuno.  Anticipare i saldi al 15 dicembre, in modo da favorire anche gli acquisti natalizi: è quanto chiede alle autorità di governo il Codacons dell’Emilia Romagna, come strumento collaterale per fronteggiare la crisi dei consumi legata alla crisi finanziaria globale.
 

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