L’ENEL, dopo l’intervento dell’INTESA con cui era stata costretta a stabilire una pre-accordo basato su tre punti fondamentali per superare i problemi derivanti dall’installazione dei nuovi contatori elettronici relativamente ai contratti delle famiglie di 3 Kw/h e cioè
1. 3.3 di potenza impegnata da utilizzare a tempo indeterminato.
2. tre ore di tolleranza al superamento della potenza per evitare gli inconvenienti registrati e denunciati dai cittadini e dall’associazioni dell’intesa.
3. controllo a tappeto sulle tarature dei nuovi contatori con la presenza di tecnici delle associazioni e con la partecipazione di un tecnico esterno per verificare effettivamente l’utilizzo al massimo della potenza installata.
Tutto ciò per smontare il reale obbiettivo di ENEL: di convincere i consumatori a passare a contratti con potenza impegnata di 4,5 Kw che, oltre a costare di più per l’installazione ( + 207 euro a famiglia), avrebbe avuto una ricaduta più pesante in termini di tariffe.
In questi ultimi giorni, tuttavia, vi sono state dichiarazioni non smentite di portare la potenza impegnata contrattualmente a 3.8 o a 4 kw/h, molto, ma molto vicino all’ obbiettivo in passato perseguito dall’ENEL e cioè di portare i contratti da 3 a 4,5 kw che, oltre a costare di più alle famiglie, tendono a portare avanti una politica iperconsumistica basata su sprechi e dispersioni.
L’INTESA è e sarà sempre contraria ad una tale politica.
Noi ribadiamo questa nostra netta contrarietà e contrasteremo ogni operazione sia di Enel sia di altri di portare avanti questa politica.