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Contro il caro-prezzi Fipe blocca i listini dei bar

 «Un prezzo da amico». Con questo slogan i baristi iscritti alla Fipe-Confcommercio accompagneranno il loro stop al caro vita. Ossia il blocco dell’intero listino, a partire dal primo novembre prossimo, assieme a iniziative promozionali, tramite il canale bar, che vuole così facilitare il rilancio dei consumi. «La recessione a cui si sta avviando tutto il mondo», ha spiegato il presidente della Federazione italiana pubblici esercizi, Lino Enrico Stoppani, «impone una riflessione e un contributo da parte di tutti, esercenti compresi. è evidente che questa iniziativa non basterà da sola a risollevare le sorti dell’economia, tuttavia la Fipe, come sistema, si è posta il problema di fare qualcosa per offrire un po’ di serenità a un consumatore che, tra annunci drammatici, titoli eclatanti e una politica ancora convalescente, si sta chiudendo sempre di più, modificando di conseguenza in senso restrittivo i propri comportamenti di acquisto». Alcuni bar vogliono andare oltre e intendono abbinare al blocco dei listini anche altre offerte promozionali. Tra queste, la possibilità di comprare un cono gelato al prezzo di un euro o caffè e brioche il lunedì mattina con lo sconto. è in arrivo anche la carta fedeltà (abbonamento prepagato a dieci consumazioni con prezzo scontato e un menù fisso bar con abbinamento cibo-bevande a prezzi ridotti). I bar aderenti si potranno riconoscere da una locandina. Per Mister Prezzi, Antonio Lirosi, «l’iniziativa della Fipe è pienamente apprezzabile perché offre un contributo al contenimento dell’inflazione». Si tratta di «un messaggio positivo per la fiducia dei consumatori e perché crea condizioni virtuose per favorire promozioni e riduzioni di prezzi fornendo così un’immediata risposta alle conclusioni del tavolo di confronto che abbiamo tenuto il 3 ottobre». Più aspro il commento all’iniziativa arrivato da Coldiretti che ha denunciato: «Solo un centesimo del prezzo pagato dai consumatori per l’acquisto del cornetto al bar è da imputare al costo del grano che peraltro si è ridotto di un terzo rispetto lo scorso anno. Lo stesso prezzo del latte alla stalla oscilla in diminuzione attorno ai 40 centesimi al litro. Si tratta», per la Coldiretti, «dell’evidente dimostrazione dell’esistenza di distorsioni nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola». Immediata la replica di Stoppani: «Non è nostra abitudine né attitudine dare opinioni e cifre in libertà, perché riteniamo che la classe dirigente di una grande organizzazione debba avere senso di responsabilità, e ci siano sempre sottratti alle polemiche spicciole. Oggi, però, è arrivato il momento di suggerire a Coldiretti di occuparsi meno di comunicazione e di potenziare di più, invece, il suo ufficio studi per evitare simile gaffe».  L’iniziativa Fipe-Confcommercio, invece, secondo il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, «è sicuramente positiva, ma i risultati reali sul fronte della lotta al carovita saranno davvero scarsi. Oramai per far riprendere i consumi non è più sufficiente bloccare i prezzi, ma occorre una riduzione generalizzata dei listini di almeno il 10%. L’iniziativa della Fipe, inoltre, non ci convince per due motivi», ha aggiunto, «il primo è perché non crediamo ci sarà una grande adesione concreta da parte degli esercenti, il secondo è perché ci appare troppo comodo bloccare i prezzi dall’1° novembre quando a settembre bar e ristoranti, come ogni anno, hanno ritoccato all’insù i listini».
 

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