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Controllo caldaie, fattura contestata

 L’autunno è arrivato e si riaccendono i termosifoni, e con essi torna a scaldarsi anche il problema dei controlli dell’Ucit alle caldaie. Le ispezioni effettuate dalla controllata della Provincia continuano infatti a non convincere i consumatori, persino quando sono perfettamente in regola: è il caso di Luciano Soprano, pensionato udinese, che ha combattuto invano contro la burocrazia dell’Ucit. Inutili le telefonate, le mail e gli incontri dal vivo col direttore Franco Bressanello: la visita s’ha da fare e, quel che è peggio, si deve pure pagare. «Dopo l’ispezione, eseguita a settembre, – racconta – mi è arrivata una fattura di 93 euro e non so perché, visto che il verbale del controllo effettuato dal tecnico Ucit non riporta irregolarità. Faccio controllare la mia caldaia ogni anno, e so di essere a posto». La visita, insomma, non avrebbe riscontrato alcuna anomalia e quindi Soprano non dovrebbe versare alcunché, come precisato anche nella raccomandata dell’Ucit, in cui si specifica che il rimborso spese dell’ispezione non è carico del cittadino qualora risulti con l’impianto a norma. Un’incongruenza su cui il pensionato non ha ottenuto spiegazioni, anche dopo essersi personalmente recato nella sede dell’Ucit, dove ha richiesto di parlare – inutilmente – con Bressanello.  Parecchio arrabbiato, il pensionato, un ex impiegato della Danieli, si è rivolto al Codacons, che ora sta valutando il suo caso. Ultima parola, ora, all’assessore provinciale all’Energia Teghil, a cui il consumatore ha chiesto udienza. Il presidente dell’Ucit Piccini ammette che l’attenzione verso l’utenza dovrebbe essere migliorata ed ipotizza che nel caso del pensionato potrebbe essere stato il mancato invio del rapporto di controllo a giustificare quella fattura di 93 euro. «Bisogna valutare caso per caso, ma da quando i termo-idraulici utilizzano il bollino blu per attestare l’avvenuto controllo i problemi dovrebbero essersi risolti». Purtroppo le segnalazioni giunte alla Federcasalinghe non confermerebbero tale situazione: «Ancora molti consumatori – spiega la presidente regionale Lauretta Serafini – ci stanno chiamando protestando per le raccomandate dell’Ucit. Qualcuno comincia a sospettare del proprio manutentore, e così si rischia di iniziare una guerra tra la categoria e i consumatori. E’ sbagliata la sanzione che punisce il privato».

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