Site icon Codacons Lombardia

CONVEGNO RAI SU BAMBINI E RAPPRESENTAZIONE DEL DOLORE IN TV






?RAI: i bambini e la rappresentazione del dolore in tv?, questo il titolo del convegno organizzato oggi a Roma dal Segretariato sociale e rapporti con il pubblico della Rai. Più che di un utile convegno, in realtà, si è trattato di un vernissage della nuova Rai, con tanti ospiti e poca sostanza. Spicca però una ricerca condotta dal Censis e commissionata dalla stessa Rai, inerente i metodi di trattazione di argomenti particolarmente delicati che riguardano i minori, da parte della rete di Stato. In particolare l’indagine mira a descrivere come il servizio pubblico affronta vicende realmente accadute in cui il protagonista è un minore in condizioni di disagio e di dolore o coinvolto in fatti di cronaca nera. Al centro dell’attenzione, quindi, ritorna il caso mediatico di Cogne, che addirittura è stato trattato da trasmissioni come ?Chi l’ha visto? o ?Tg3 Leonardo? che sono tematicamente lontane, e che ha raccolto 21 puntate de ?La vita in diretta? e ?Porta a porta?.

All’interno della ricerca Censis, con riferimento ai tg e alle trasmissioni Rai, c’è una definizione ricorrente: ?Non assolve a nessuna funzione, risulta superflua?. Ben il 61% degli intervistati definisce così gli elementi forniti dai servizi dei tg Rai sul caso Cogne (il 63,2% invece usa questa definizione per le trasmissioni dedicate al caso). La percentuale sale quando si parla delle immagini: l’83,1% degli intervistati, infatti, afferma che, circa il delitto di Cogne, le immagini trasmesse dai tg Rai non assolvono a nessuna funzione e risultano superflue. Sfogliando le pagine del rapporto Censis si viene poi attratti dalla percentuale che fissa a 61,6% coloro che ritengono ripetitivo e inutile il servizio dei tg Rai (sempre con riferimento a Cogne), e al 52,6% quelli che ritengono inutile la descrizione dell’accaduto all’interno delle trasmissioni. L’intervento delle persone interpellate ?non aggiunge nulla? ai servizi dei tg per il 53,1% degli interpellati, mentre le tante trasmissioni dedicate a Cogne insinuano sospetti e suggeriscono ipotesi per l’11,8%. Tutto ciò a discapito della delibera del CdA Rai che si è pronunciato di recente, anche a seguito degli esposti del Codacons fatti propri dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sulle trasmissioni di Vespa e Cucuzza colpevoli di realizzare processi in studio. E proprio dalla ricerca Censis non è emersa alcuna critica per il fatto che troppo spesso le trasmissioni tv, sostituendosi alla giustizia, realizzano dei veri e propri processi in studio, con una continua ricerca dei colpevoli e degli innocenti.

Insomma, pare che il servizio offerto dalla rete di stato circa tematiche delicate come quelle di Cogne, non piaccia molto ai cittadini. A questo punto è logico domandarsi come vengano spesi i soldi della Rai, e soprattutto se sia necessaria una verifica dei conti della rete pubblica da parte della Corte ei Conti.

Exit mobile version