Tutti si indignano perché qualcuno ha detto che la Corte Costituzionale potrebbe, nel decidere sulla ammissibilità dei referendum elettorali, subire le pressioni della politica: un giudice è arrivato addirittura a dimettersi.
Lo sanno tutti, e primi tra tutti gli stessi giudici della Corte, che questa influenza esiste, per il semplice fatto che tutti i giudici della Corte hanno una loro storia e cultura che li distingue e li colloca politicamente da una parte o dall`altra del duplice schieramento italiano.
Ma come avviene tale influenza? Semplicissimo! Con l’assegnazione della causa da trattare ad un relatore piuttosto che un altro.
Infatti è sì vero che poi si discute collegialmente ma è altrettanto vero che superare ciò che il relatore propone – che è l`unico che conosce davvero le carte della vicenda – è molto, molto difficile. Basta che lui dica che nelle carte si trovano documenti che impongono una certa scelta che per tutti gli altri, ignari, sarà ben difficile opporsi a quanto da lui proposto come sentenza.
Basta monitorare le assegnazioni per capire come finirà la causa: facciamo due soli esempi recenti.
La vicenda della conversione a carbone della centrale elettrica di Torvadaliga a Civitavecchia: ci voleva poco a capire come sarebbe andata a finire conoscendo il relatore e le posizioni dei vari partiti sulla vicenda.
E così la delicatissima questione delle scuole private, andata in udienza lo scorso 17 aprile: andate a vedere a quale giudice è stata assegnata e quale è la sua storia sulla scuola pubblica e potrete indovinare come andrà a finire.!!
?Ma per piacere…non ci fate ridere?? direbbe Totò!