ROMA Il carovita non fa dietrofront. Ad agosto l’inflazione si è attestata al 4,1%, come a luglio, mentre non è stata confermata la stima che prevedeva una discesa del carovita al 4%. L’Istat, infatti, ha dovuto rivedere al rialzo le proprie anticipazioni e il carovita resta ai massimi dal giugno 1996, quando l’asticella si fermò al 4%. Il Codacons teme una maxi-stangata da 1.700 euro a famiglia. Federconsumatori e Adusbef e chiedono di tagliare prezzi e tariffe almeno del 15-20%. cereali d’oro A non mollare la presa dei rincari sono soprattutto gli alimentari, e prima di tutti pane e pasta. Il pane, pur decelerando lievemente, continua a far segnare un rialzo del 12,2% su base annua (a luglio l’aumento fu del 12,9%). Sale ancora, invece, la pasta, con prezzi in ascesa dell’1,1% su base mensile e del 25,6% sull’anno (contro il +24,7% di luglio). Continuano a correre la carne, che nel complesso aumenta del 4,2% rispetto ad agosto 2007, con un picco del 5,1% per quella bovina. Anche il latte resta su un trend di crescita molto sostenuto: +11%. La frutta fa registrare un +7,5%. La raffica di aumenti continua a pesare sulla borsa della spesa. L’inflazione tarata sui soli beni a più alta frequenza d’acquisto – un capitolo "macro" in cui l’Istat censisce alimentari, affitto, trasporti, tabacchi, carburanti, servizi di ristorazioni, spese per la casa – si è portata ad agosto al 5,7%. Un livello di guardia, sebbene in discesa rispetto al +6,1% di luglio. carburanti giù La decelerazione si deve soprattutto ai carburanti, che lo scorso mese hanno rallentato dopo una lunga fase al rialzo: la verde è calata del 4,2% sul mese, il che ha portato l’incremento annuo al 10,5% contro il +13,1% registrato a luglio. Il gasolio è calato del 4,9% sul mese, portando al 23,8% il rialzo rispetto al 2007 (+31,4% a luglio). Ma per tutte le altre voci continua il rally, con un balzo del 40,7% per i prezzi dei trasporti aerei, del 12,3% per quelli marittimi, del 6,2% per i pacchetti vacanza. Sindacati e consumatori lanciano l’allarme. La Uil chiede al governo di affrontare al più presto il nodo degli stipendi e delle pensioni. La Cisl prende spunto dai dati per tornare su uno dei temi di confronto con Confindustria nella riforma dei contratti e sottolinea che con un carovita al 4,1% è "irrealistico" fissare l’inflazione programmata all’1,7% e utilizzarla come base.