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Cresce la preoccupazione di sindacati e consumatori


ROMA II Mentre cresce la preoccupazione di sindacati e consumatori per la nuova fiammata dell`inflazione, anche l`Antitrust mette sotto osservazione una serie di aumenti a cominciare da quello del latte. Dopo aver chiuso a giugno l`istruttoria sul pane e avviato quella sulla pasta, l`Authority per la concorrenza ha messo nel mirino il latte, come annunciato dal presidente Antonio Catricalà. “Il latte è un grosso problema è un settore che stiamo monitorando“. Ma più in generale come sottolineato da Coldiretti malgrado “la stagnazione per i consumi a tavola“, non ferma l`allarme prezzi nel settore. A fare i conti in tasca alle famiglie ancora una volta sono le associazioni dei consumatori per le quali si profila un`ulteriore stangata da 1.700 euro secondo i calcoli di Codacons e da 1.800 euro per Adusbef e Federconsumatori. In ogni caso sottolineano i consumatori “il Governo non può stare con le mani in mano e deve salvare migliaia di famiglie dal rischio bancarotta“. Per l`Adoc infatti “una famiglia su quattro versa in grave crisi economica“, visto che la crescita dei salari non è assolutamente in grado di compensare quella dell`inflazione. Le prospettive future restano incerte. Secondo l`Isae “sono probabili nuovi aumenti di prezzi nella restante parte dell`anno “, mentre per Confcommercio e` ormai certo che il livello del 4% sarà quello medio dell`intero 2008. La questione prezzi ha naturalmente innescato anche la polemica politica. Ieri il leader del Pd Valter Veltroni ha chiesto maggior impegno al Governo. “I dati dell`inflazione confermano l`impoverimento delle famiglie italiane nel totale disinteresse del Governo e nella totale assenza di iniziative volte ad aumentare salari e pensioni oltre a sostenere le imprese“. Un`accusa rimandata al mittente dal ministro dello Sviluppo Economico Cluadio Scajola che ha promesso “più controlli su una serie di rincari ingiustificati “. Nelle intenzioni del ministro si vuole verificare “che i prezzi non aumentino più del dovuto nelle fasi di crescita delle materie prime e calino tempestivamente nelle fasi di riduzioni“. Un monitoraggio che deve valere in particolare per i prezzi dei carburanti. “Il prezzo medio nazionale della benzina è diminuito dal 21 al 28 luglio di 3-4 centesimi di euro. Ci attendiamo ulteriori ribassi, soprattutto sul gasolio“. Parallelamente va avviato un confronto con l`industria alimentare e la distribuzione commerciale “per rendere più efficiente la filiera distributiva e contribuire al contenimento del caro vita“.

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