?Niente di buono sul fronte del risparmio. Anzi, la fiducia degli italiani e` in calo costante dal 2001. Il 20% delle famiglie si trova infatti in seria difficolta`: ha dovuto utilizzare i risparmi accumulati (13%) o addirittura ha fatto ricorso a prestiti (4%). Ben il 48% degli italiani dichiara inoltre di avere consumato tutto il proprio reddito e solo il 34% afferma di essere riuscito a mettere da parte qualcosa, con un decremento di 4 punti percentuali rispetto al 2003 (era il 47% nel 2002 e il 48% nel 2001, con un calo del 10% complessivo in tre anni). E il futuro non lascia presagire ai risparmiatori alcun miglioramento. Solo il 15% di loro pensa di accumulare piu` soldi nel prossimo anno di quanto fatto ora (era il 32% nel 2001). Al contrario il 44% delle famiglie pensa di risparmiare meno (29% tre anni fa). Il quadro della situazione del risparmio in Italia e` dipinto dall`Acri, l`associazione che riunisce le fondazioni bancarie e le case di risparmio, in occasione della presentazione della ottantesima giornata del risparmio in programma domani.
E tra le famiglie “in discesa“, quei nuclei cioè che perdono man mano solidità e potere d`acquisto ci sono le classi in precedenza più agiate,a conferma dell’analisi registrata sul campo dall’Intesaconsumatori,ossia “l`impoverimento dei ceti medi“.
Mentre la tendenza economica prevista dall`indagine e` sostanzialmente decrescente: le possibilita` di risparmio vengono considerate in diminuzione nei prossimi 12 mesi. E il quadro e` aggravato dalle difficolta` particolari dell`Italia, che secondo il campione “fatica a tenere il passo con gli altri paesi e rischia il declino“. L`aumento delle difficolta` e di questa percezione negativa si ritiene in grado di riflettersi sul futuro delle giovani generazioni che – si evince dall`indagine Acri-Ipsos – “avranno una situazione meno sicura di quella dei loro padri“. Inoltre i giovani sono considerati meno reattivi e pronti al sacrificio, anche se denotano una forte fiducia nel risparmio come fonte di sicurezza?.
Intesaconsumatori condivide in pieno Acri-Ipsos, che dimostra il declino dell’Italia, la mancanza di fiducia nelle prospettive future, le gravissime difficoltà della famiglie, che non riescono più a risparmiare, anzi, debbono indebitarsi anche per comprare generi alimentari per sopravvivere.
Ma come mai, anche le banche associate all’Acri e le Fondazioni bancarie, remano contro la riforma del risparmio, bloccata in parlamento dai veti incrociati specie delle lobby bancarie, che dopo i crack finanziari che hanno generato il gravissimo fenomeno del risparmio tradito, non vogliono rinunciare ai loro privilegi, anzi si adoperano per omettere la necessaria trasparenza dalle obbligazioni bancarie che hanno superato la soglia dei 300 miliardi di euro, nel recepimento della direttiva comunitaria ?
Intesaconsumatori, come negli anni precedenti, sarà presente alla giornata del risparmio per protestare contro i ritardi del Parlamento ed i veti di Acri, Abi e Bankitalia, all’approvazione di una legge di riforma che sanzioni, come negli Usa con 20 anni di carcere, i signori che falsificando i bilanci, arrecano nocumento ai risparmiatori e disdoro all’Italia ed all’esigenza di fiducia dei mercati internazionali e dei grandi fondi, che si tengono giustamente alla larga dall’effettuare i necessari investimenti nel ?Belpaese?.