Il prezzo del petrolio scende, ma non cala in misura proporzionale quello dei carburanti, sui cui continua una "speculazione di 7-8 centesimi" che comporta per gli automobilisti "un maggior esborso anno di 96 euro per i costi diretti e di 65 euro per quelli indiretti". E’ quanto denunciano, in una nota congiunta, Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori. Le associazioni, partendo dal "prezzo del petrolio a circa 90 dollari al barile, come si sta consolidando in questi giorni", hanno messo a confronto "il costo odierno dei carburanti e quello nei mesi di novembre e dicembre 2007, gennaio e febbraio 2008, periodi in cui il petrolio si attestava alla stessa quota". Inoltre, hanno tenuto conto di "un fattore di correzione, sul prezzo industriale, dovuto al cambio dollaro-euro, con una percentuale di apprezzamento del 4,5%". In base a questa comparazione, "il prezzo della benzina dovrebbe attestarsi a 1,38 euro al litro, contro la media di 1,45 euro al litro a cui viene venduta in questi giorni (in molti distributori anche 1,48). Il gasolio dovrebbe attestarsi a 1,31 Euro al litro, contro 1,39-1,40 euro al litro a cui e’ venduto oggi". Per questo, secondo i consumatori, e’ in atto "l’ennesima speculazione che si ritorce contro i cittadini e che serve, sia per aumentare i profitti e sia per far pagare ai cittadini stessi la Robin Tax sbandierata come tassa contro i petrolieri. Tutto cio’ – concludono – comportera’ pesanti ricadute per gli automobilisti che, con una media di due pieni di carburante al mese, dovranno far fronte ad un maggior esborso, per costi diretti, di 96 euro annui, invece, per costi indiretti, di 65 euro all’anno.