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Crolla il petrolio ma non il prezzo della benzina

Il prezzo del petrolio scende sotto i 90 dollari, ma quello dei carburanti ai distributori non scende. Per Intesaconsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) è necessario il taglio delle accise e il blocco dell’Iva, con riduzione di 8-10 centesimi del prezzo di benzina e gasolio. "Basta con la doppia velocità dei carburanti, veloci a salire quando il prezzo del greggio aumenta, immobili nel caso opposto – dicono le associazioni dei consumatori – con il petrolio a 90 dollari il prezzo di benzina e gasolio dovrebbe essere inferiore di 8-10 centesimi di euro al litro. Negli ultimi due mesi il costo di un barile di petrolio è diminuito di circa il 35-40%, benzina e gasolio sono rimaste praticamente ferme. È urgente e necessario un taglio delle accise e il blocco dell’Iva, ma ad oggi nessuna delle due misure è stata adottata". Misure che Intesaconsumatori è pronta a richiedere in occasione dello "sciopero della pagnotta" di domani. "Con questa iniziativa torniamo a chiedere interventi urgenti – proseguono i consumatori – la situazione sta andando pericolosamente fuori controllo. Il caro greggio genera un effetto domino sui rincari dei generi alimentari, considerando che circa l’80% dei trasporti di prodotti avviene su gomma".

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