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CROLLO DEI CONSUMI A NATALE: PUNITI I COMMERCIANTI








Crollano i consumi a Natale. Le ottimistiche previsioni dei commercianti, già bocciate a suo tempo dall’Intesa dei consumatori, hanno dovuto fare i conti con una realtà ben diversa. Gli italiani infatti ? sostiene l’Intesa ? sono stati costretti a contrarre i consumi poiché il potere d’acquisto delle famiglie si è sensibilmente ridotto e le tredicesime sono state spese quasi unicamente per far fronte ai debiti assunti negli ultimi 2 anni.

In questi 2 anni, proseguono ADOC ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI, il massacro degli arrotondamenti da euro e gli aumenti selvaggi dei prezzi e delle tariffe in tutti i settori, hanno reso impotenti le famiglie, che sotto le festività hanno ridotto al minimo le spese.

Secondo le stime dell’Intesa la riduzione dei consumi per il Natale 2003 arriva al 25% nel settore dell’abbigliamento, al 20% in quello alimentare, addirittura sfiora il 30% nei bar e ristoranti. Riduzione di addobbi natalizi per la casa fino al 20%. Regali ne sono stati fatti pochi e si è preferito dirottare gli acquisti verso doni simbolici e di prezzo ridotto (mediamente tra i 10 e i 15 euro). Unici fortunati i bambini: per i giocattoli la riduzione è limitata ad un 5%.
Registra invece un andamento positivo l’acquisto di libri mentre crollano rispetto gli scorsi anni videocassette e cd musicali. Acquisti al di sotto delle aspettative anche per i videofonini UMTS.

Impotenti di fronte all’escalation dei prezzi non sono solo i consumatori; purtroppo anche la Guardia di Finanza ha alzato bandiera bianca. In un mese effettuati solo 9.000 controlli su altrettanti esercenti ed elevate solo 260 multe, e non per gli aumenti selvaggi, ma unicamente per irregolarità nell’esposizione dei prezzi.

Uno scenario triste e preoccupante ? conclude l’Intesa ? che inevitabilmente porta il consumatore alla difesa fai-da-te. Ed ecco quindi la riduzione degli acquisti, gli scioperi della spesa e iniziative come ?Salviamo la tredicesima? che ha fatto registrare record di afflussi nelle 40 piazze dei Punti risparmio in tutta Italia dove i prodotti erano venduti a prezzi di produzione.





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