Tante, accorate ed indignate le reazioni alla tragica morte sul lavoro di Giuseppe Virgillito e Fortunato Calabrese. Una tragedia che segue quella dell`11 giugno scorso quando, a Mineo, nell`adempimento del proprio lavoro, morirono sei operai. Drammatica la denuncia della Cisl di Catania, il sindacato cui erano iscritti i due operai. Il segretarario generale Alfio Giulio sottolinea come la tragedia “è avvenuta sulla tratta ferroviaria più obsoleta d`Italia che collega due grandi città come Catania e Palermo. Tutto ciò dovrebbe far riflettere sulla politica degli investimenti delle Ferrovie nel Meridione e sulla necessità di investire adeguatamente nella ferrovia siciliana. La trascuratezza di cui oggi è oggetto non si ripercuote solo sull`utenza ma anche sulla vita dei lavoratori“. L`esponente della Cisl ricorda che negli ultimi tre anni il sindacato e la Rsu delle Ferrovie hanno chiesto, invano, all`azienda di investire sul comparto di Catania per almeno altri 109 lavoratori, necessari per svolgere adeguatamente e in sicurezza i lavori di manutenzione. Una posizione condivisa dal segretario generale della Cgil Catania Francesco Battiato, costretto a constatare, “ancora una volta, che i livelli standard di sicurezza all`interno dei luoghi di lavoro sono assolutamente inadeguati. Putroppo anche le Ferrovie dello Stato non fanno eccezione. Crediamo che la politica dei tagli abbia influito negativamente anche sul fronte della sicurezza e temiamo che non tutte le precauzioni siano state prese anche in questo tragico caso“. Di qui l`invito a fare chiarezza, ad individuare le responsabilità e a chiederne conto. E Mariella Maggio, della segreteria regionale della Cgil siciliana, e Giacomo Rota, segretario generale della Filt Cgil regionale, dicono che la tragedia è “figlia dei tagli continui sulla sicurezza e sul personale“, una tragedia che non sarebbe avvenuta “se solo non fosse mancata la figura di norma preposta al controllo dei transiti di treni durante le manutenzioni“. Anche il segretario provinciale dell`Ugl Carmelo Mazzeo si dice sconvolto per “due vite spezzate durante lo svolgimento del proprio dovere“ e si domanda “come questi gravissimi episodi possano continuare ad accadere e di chi sono le responsabilità “. Trova incomprensibile, inoltre, che “in quel tratto di linea ferroviaria (ad unico binario!) dovevano lavorare senza controlli“. Angelo Mattone, segretario provinciale della Uil, annuncia che le bandiere del sindacato saranno listate a lutto e chiede “il rigoroso accertamento delle cause di un episodio tanto tragico quanto inspiegabile che avrebbe potuto avere ben altre dimensione se fosse stata presente al completo la squadra della Rete ferroviaria, solitamente composta da quattro o cinque lavoratori“. Inoltre sollecita alle Ferrovie dello Stato, e alle istituzioni pubbliche, iniziative a favore delle famiglie dei due tecnici della Rfi. Anche il mondo delle associazioni fa sentire la propria voce. Le Acli, con il presidente provinciale Santino Sciré, sostengono che sia necessario fare “chiarezza su q uanto avvenuto e che, oltre a svelare le circostanze dell`incidente, si attivi un circuito di tutela e di ascolto per tutti i lavoratori notoramente a rischio come quelli delle ferrovie dello Stato“. Il Codacons, per voce del segretario nazionale Francesco Tanasi, invita ad intensificare ed estendere i controlli “in tutta la Sicilia, martorriata da un numero elevatissimo di incidenti sul lavoro e morti bianche, oltre che di lavoratori in nero“. Anche la politica fa sentire la propria voce per esprime cordoglio e per assicurare il proprio impegno volto ad evitare che tali tragici episodi abbiano a ripetersi ancora. Il vicepresidente della Regione Siciliana Titti Bufardeci esprime e proprie condoglianze, e quelle del governo regionale, alle famiglie dei due operati e invita “tutte le forze politiche e le istituzioni a un intervento deciso, determinato e definitivo per mettere la parola fine a questa caneficina“. Cordoglio e impegno ad intervenire “affinché andare a lavorare non equivalga più a rischiare la vita ogni giorno“ ha espresso anche il Presidente della Provincia regionale Giuseppe Castiglione. E con lui l`assessore ai Trasporti Francesco Ciancitto e quello allo Sport Daniele Capuana che si è impegnato a chiedere “al presidente della Provincia regionale di fare il possibile per fornire il necessario sostegno alle famiglie delle persone scomparse“. In merito alla tragedia interviene anche il sindaco di CataniaRaffaele Stancanelli che, dopo avere espresso la sua vicinanza alle famiglie dei due operai morti sul lavoro, dice di ritenere “inaccettabile il ripetersi di questi drammatici eventi. Il lavoro è importante per la promozione della dignità e della libertà economica. Ma deve passare anche il messaggio, più importante, che si lavora per vivere e non si può morire per il lavoro. Le norme per garantire sicurezza ci sono ma non è detto che le troppe regole siano sufficienti. Lo stesso vale per le sanzioni, che però non bastano a fungere da deterrente nei confronti delle imprese. In Sicilia la questione è urgente: occorre puntare sulla sensibilizzazione di imprenditori e lavoratori e sull`informazione“. Per il Pd, il presidente del gruppo parlamentare all`Ars Antonello Cracolici, ha sostenuto che “mettere il tema della sicurezza sul lavoro al centro dell`agenda politica regionale e nazionale è un dovere“. E Giuseppe Lupo, deputato regionale del Pd e componente della commissione Lavoro dell`Ars, ha espresso l`auspicio che, “alla riapertuta dell`attività , l`Ars dia priorità all`esame del disegno di legge sui sicurezza e ispettori del lavoro già approvato dalla commissione di merito e attualmente all`eame della commissione Bilancio“. E Tonino Russo, vicesegretario del partito in Sicilia, sostiene che il tragico incidente di Motta deve impegnare il governo nazionale e quello regionale alla tutela dei lavoratori ripartendo dall`operato del Governo Prodi e dal testo unico sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Il segretario della federazione di Catania di Rifondazione comunista Pierpaolo Montalto, a nome di tutto il partito, denuncia “l`assenza di qualsiasi politica di sicurezza sui posti di lavoro e di prevenzione degli infortuni“, l`insicurezza, in tutta la provincia, nei settori edile a della manutenzione, “la crescente diffusione del lavoro nero e precario, le indiscriminate esternalizzazioni di attività e servizi, anche tra i più pericolosi e impegnativi, da parte di aziende pubbliche e private, l`assenza di qualsiasi controllo e il taglio delle spese per la sicurezza da parte dei datori di lavoro, le privatizzazioni di servizi essenziali, come quello dei trasporti. Questo sono le cause principali di tragedie come quelle di Mineo e di Motta Sant`Anastasia“. Sinistra Democraticaricorda che solo pochi giorni addietro aveva denunciato che la vera emergenza in Italia “è la vergognosa strage degli infortuni sul lavoro e questa non si affronta né con i militari né prendendo le impronte ai bambini rom“, ma ripartendo dalla “dignità del lavoro e quindi dalla sicurezza del lavoro“. E l`europarlamentare de La Destra Nello Musumeci, dopo avere espresso solidarietà ai familiari delle vittime, ha sollecitato gli organi preposti ad “adottare ogni iniziativa possibile per aumentare i controlli sulle condizioni di sicurezza sulla rete ferroviaria e, più in generale, nei cantieri“.