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Dal bollo alle Aziende sanitarie: quando la chiamata costa di più

Siete in difficoltà, avete bisogno di aiuto e sentite la necessità di parlare con qualcuno? Chiamate il servizio di ascolto nazionale di Telefono Amico Italia. Troverete sempre un volontario pronto ad ascoltarvi. Il servizio è gratutito, ma la telefonata costa fino a 15,49 centesimi alla risposta più 42 centesimi al minuto. Bisogna comporre infatti uno dei tanti numeri “a sovrapprezzo“, che pesano sulla bolletta più delle normali chiamate. Iniziano per 899, 892, 199, si chiamano “numeri a valore aggiunto “ ma passono diventare un salasso per gli utenti. Non solo quando coprono le truffe di cartomanti o chat. Ma anche – e soprattutto – quando rappresentano la via obbligata per raggiungere alcuni servizi. O ricevere determinate risposte. Il caso degli accertamenti del bollo auto in Lombardia (si veda “Il Sole 24 Ore“ del 17 giugno) è un esempio. Automobilisti costretti a chiamare un numero “unico “ 199, e quindi a pagare, per ottenere informazioni sugli “avvisi bonari “. Anche su quelli recapitati per errore. Perfino il Codacons, l`associazione dei consumatori che contro le truffe si vanta sul proprio sito di essere meglio di James Bond, ha scelto come numero l` 892-007. Il consumatore che vuol essere tutelato, quindi, se chiama da rete fissa è costretto a sborsare 1,80 euro al minuto più 12 centesimi alla risposta. Certo, 10 centesimi ogni telefonata sono versati alla Onlus di oncologia pediatrica “Mary Poppins“, ma tant`è. I numeri “unici“ vanno distinti dai numeri verdi gratuiti. Dovrebbe saperlo anche il Governo, che invece nel suo magazine online fa confusione. Governoinforma. it ci avvisa infatti che è attivo un numero verde per la Comunicazione unica, la procedura per l`avvio dell`attività d`impresa. Ma questo numero è l`199-502-010: per chiedere chiarimenti da telefono fisso si pagano 14,2 centesimi al minuto. Un`inezia a confronto del costo delle chiamate al call center Trenitalia. Per ricevere informazioni su acquisti o cambi di prenotazione c`è l`892-021: 30 centesimi alla risposta più 54 centesimi al minuto. Certo, dalle Ferrovie dello Stato spiegano che, durante gli scioperi o nei casi di emergenza, l“`199“ viene fatto precedere da un “800“ e diventa un numero verde. E che il “numero unico“ a pagamento è molto più efficiente di uno tradizionale, perché gli operatori, sparsi in tutt`Italia, assicurano una risposta rapida. Senza contare che il call center è un canale in più, che si aggiunge al sito internet, alle biglietterie e agli uffici: chi vuole utilizzarlo, quindi, paga. D`altraparte,anche chi vuole prenotare un biglietto per la mostra del Pintoricchio a Perugia, come informa il sito del ministero dei Beni culturali, deve comporre un numero “199“. E così anche chi ha bisogno di contattare da cellulare alcune Aziende sanitarie locali, come quelle di Ravenna o Arezzo. Un`abitudine diffusa, quindi, quella di far passare le richieste di informazioni o le segnalazioni da un numero a pagamento ( e così filtrarle). Per la gioia dei gestori delle linee “a valore aggiunto “, che incamerano parte della tariffa speciale pagata dagli utenti. Né servirà a fermare il proliferare di costosi numeri utili lo sbarramento automatico, salvo richiesta degli abbonati, delle telefonate dai fissi verso gli “899“ e simili deciso dal Garante delle comunicazioni. Lo stop doveva già partire il 30 giugno, ma è stato sospeso dal Tar Lazio, su richiesta dei gestori delle linee a pagamento. Il nuovo termine – su cui dovrà esprimersi il Tar nei prossimigiorni– èfissatoperil 1Úottobre: comunque, dal paniere dei numeri bloccati resteranno fuori gli “199“, alcuni “892“ e tutti quelli che veicolano servizi di informazione. CON SOVRAPPREZZO è necessario passare per un numero a pagamento anche per contattare il Codacons o Telefono Amico.

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