Sono 89 le partite di carne suina importate in Italia dall’Irlanda a partire da settembre, da quando cioe’ e’ scattato l’allarme diossina. Lo ha reso noto il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini. 42 di queste partite sono state gia’ rintracciate e sequestrate: "Contiamo in brevissimo tempo di trovarle e sequestrarle tutte". Allarme del Codacons "Non comprate per le prossime festività cotechino e zampone". Sulle feste di fine anno piomba come una scure l’allarme del Codacons, preoccupato dal rischio diossina nelle carni di maiale. "Il Governo deve muoversi, non c’è più tempo da perdere, e deve emettere un decreto urgente che imponga subito l’etichetta di origine sulle carni suine commercializzate in Italia – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – In attesa che ciò avvenga, e per tutelare la salute dei cittadini, invitiamo i consumatori a non acquistare nei prossimi giorni di festa cotechini e zamponi in vendita nel nostro paese, e a sostituire tali prodotti con altre carni". "Vogliamo inoltre sapere nel dettaglio quanti e quali controlli in laboratorio abbiano effettuato ieri i Nas sulle carni sequestrate, e dove siano stati svolti – conclude Rienzi – considerando soprattutto il giorno di festa che è coinciso con l’allarme diossina". La posizione del Governo "L’Europa ci ha informato di un fattore di rischio anche per le carni bovine", ha dichiarato il sottosegretario alla Salute Francesca Martini, spiegando: "Abbiamo subito intensificato i controlli a tutela della salute pubblica". Gli esperti in ogni caso rassicurano sui pericoli, visto che l’import di carni dall’Irlanda è minimo. Inoltre i pericoli per la salute umana arrivano con l’esposizione alla sostanza per lungo tempo e in dosi massicce: ovvero in questo caso, mangiare grandi quantita’ di carne effettivamente contaminata e per molto tempo. Attenzione quindi ma non allarme e soprattutto controlli e sequestri ‘cautelativi’. Coldiretti: comprate italiano Dall’Irlanda arriva il 7% della carne bovina importata in Italia, ma è riconoscibile sugli scaffali dei supermercati grazie all’obbligo di indicare la provenienza in etichetta. Coldiretti ricorda che dall’Irlanda sono arrivati 18,1 milioni di chili di carne bovina nei primi otto mesi del 2008. "Dopo l’emergenza mucca pazza dal primo gennaio 2002 – spiega la Coldiretti – l’etichetta della carne bovina in vendita deve obbligatoriamente riportare lo stato di nascita, di allevamento e di macellazione ed è quindi possibile sapere se la fettina acquistata in macelleria è stata ottenuta da un bovino nato, cresciuto e allevato in Italia o se si tratta di un capo nato in Francia, cresciuto e macellato in Italia o ancora se la carne proviene da un animale nato, cresciuto e macellato in Irlanda. E’ una misura di trasparenza che consente ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli, da estendere a tutti gli alimenti a partire dalla carne di maiale". In ogni caso, ricorda l’associazione, "in Italia le carni bovine arrivano solo per lo 0,3% dall’Irlanda sulla base di elaborazioni su dati Istat relativi ai primi otto mesi del 2008"