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DAL MOLIN, Il futuro di Vicenza dipende da Roma


Vicenza attende con il fiato sospeso novità da Roma. Oggi il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso del governo italiano, potrebbe di fatto riaprire i cancelli del Dal Molin agli americani e riaccendere così la mobilitazione del fronte del “no“ alla base. In caso contrario, cioè se i giudici di Roma legittimassero l`ordinanza sospensiva del Tar dello scorso 18 giugno, i lavori per il nuovo insediamento militare rimarrebbero fermi almeno fino ad ottobre, quando la palla tornerà al tribunale veneziano. Comunque vada, gli attivisti del Presidio Permanente si sono già dati appuntamenti per 20.30 agli ingressi dell`area verde che ospita l`aeroporto vicentino.
Nel fronte del “no“ convivono un certo pessimismo legato ad una presunta cattiva fama del Consiglio di Stato (per qualcuno un mero «braccio operativo dell`esecutivo»), dall`altra la convinzione di avere ragione da vendere. Nella capitale, in una sala cara ai Savoia per la presenza di una poltrona sulla quale era solito sedersi re Vittorio Emanuele II, l`udienza inizierà alle 9: da una parte l`Avvocatura di Stato, smaniosa di riparare il danno d`immagine nei confronti degli alleati americani, e appoggiata da Regione e Provincia; dall`altra i legali di Codacons Carlo Rienzi e Gino Giuliano, sostenuti dalla collega del Comune di Vicenza Loretta Checchinato, e dagli avvocati del Comune di Padova. Nell`anticamera invece ci saranno il portavoce del Coordinamento dei Comitati Giancarlo Albera, giunto nella capitale in macchina con alcuni compagni di lotta. Altro spettatore interessato sarà la società Aeroporti Vicentini. Il pronunciamento del Consiglio di Stato è atteso con trepidazione anche dal sindaco Variati, se non altro perché un eventuale annullamento della sospensiva del Tar da parte dei giudici romani offrirebbe nuovamente agli americani l`opportunità di entrare al Dal Molin senza prima aver atteso la consultazione dei cittadini prevista per metà ottobre. Nello stesso mese, in data mercoledì 8, è fissata l`udienza del Tar che dovrebbe finalmente entrare nel merito della questione “Camp Ederle 2“. E proprio in vista di quel appuntamento gli avvocati di Codacons, nella memoria, chiedono al Consiglio di Stato di rinviare tutto al tribunale veneziano.

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