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Dal Molin, nuovo ok dal Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha detto sì alla realizzazione della nuova base Usa di Vicenza, ribadendo l`annullamento della sentenza del Tar di Venezia che il 18 giugno aveva imposto lo stop ai lavori in attesa dell` 8 ottobre, quando si discuterà il merito della causa. La IV sezione ha respinto il ricorso presentato dal Codacons che chiedeva la revoca dell`ordinanza del 29 luglio con la quale lo stesso Consiglio aveva dato il nullaosta all`ampliamento della base al Dal Molin. I consumatori, assieme ai comitati cittadini, contestavano il fatto che la documentazione relativa al progetto di ampliamento non era stata resa nota, nonostante l`operazione potrebbe rappresentare dei rischi per le falde acquifere presenti nel sottosuolo e per la salute dei cittadini. Tra i motivi dell`opposizione, venivano evidenziati degli errori nella precedente ordinanza del Consiglio di Stato in merito alla Valutazione d`impatto ambientale. Infine, nel ricorso veniva contestata la mancata consultazione popolare. Per questi motivi i ricorrenti avevano richiesto che gli venisse fornita tutta la documentazione ufficiale relativa agli accordi internazionali tra Governo italiano e forze armate americane. Il Collegio, che si è riunito martedì e che ieri si è espresso, ha rilevato che le perplessità del Codacons “costituiscono la reinterazione di contestazioni già esaminate“ e quindi “non risultano ammissibili“. La richiesta del Codacons di visionare la documentazione avrebbe anticipato i tempi. “E` inammissibile perché non esiste un progetto esecutivo. Gli americani hanno appaltato i lavori a delle cooperative che valuteranno il piano mentre spetterà al Ministero della difesa il controllo del rispetto della normativa “ ha commentato l`avvocato dello Stato Vittorio Cesaroni. Ora si attende l`udienza fissata l`8 ottobre al Tar di Venezia. “Siamo moderatamente soddisfatti – commenta il presidente Codacons, Carlo Rienzi – questa decisione riapre la strada correttamente all`unico giudice competente in materia, il Tar del Veneto“. Duro il commento del responsabile del Codacons Veneto, Franco Conte: “Siamo dispiaciuti, attendiamo l`esito di ottobre, ma questo mette in luce come l`evidenza dei fatti viene negata, soffocata, dagli interessi generali“. Il Codacons sottolinea che il Consiglio di Stato pur respingendo il ricorso ha rettificato la prima ordinanza “precisando che non è vincolante per il Tar del Veneto che quindi potrà, con l`udienza di merito, annullare le autorizzazioni concesse e ordinare lo stop ai lavori di ampliamento“. L`ordinanza emessa dal Consiglio di Stato inoltre precisa che la consulta popolare non è vietata ma prevista dalle direttive europee. A sorpresa, i No Da Molin ne danno una lettura positiva: “E` stato riconosciuto il valore della consulta popolare e la leggittimità del Tar ad esprimersi. Se gli americani inizieranno prima di queste date i lavori di demolizione degli edifici prevaricheranno con arroganza la città e il Tar. Una forzatura rappresenterebbe una dichiarazione di guerra a Vicenza a cui non risponderemo con determinazione “. I no-base ora si appellano al Sindaco: “Variati ha promosso la consultazione popolare dichiarando che avrebbe preteso rispetto dagli americani, è il momento di difendere la dignità della città. Se i lavori inizieranno prima sarà anche un fallimento dell`amministrazione comunale“. Romina Varotto L`avvertimento Per i no-base, se gli Usa dovessero iniziare i lavori sarebbe un atto di prepotenza.

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