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Dal Molin, troppi errori: si riesamini tutto


Il Codacons ieri ha depositato il ricorso per chiedere che venga revocata la decisione assunta dal giudice d`appello alla fine dello scorso luglio “Dal Molin, troppi errori: si riesamini tutto“ Secondo l`associazione dei consumatori il Consiglio di Stato non ha tenuto nel dovuto conto gli strumenti urbanistici del Comune Il Consiglio di Stato dovrà tornare a pronunciarsi sul caso Dal Molin, presumibilmente già il 26 agosto. Ieri infatti il Codacons ha depositato l`annunciato ricorso per revocazione contro la decisione di Palazzo Spada che lo scorso 29 luglio ha riaperto le porte agli Usa. In pratica l`associazione dei consumatori chiede ad una diversa sezione del Giudice d`appello di riesaminare la vicenda processuale e di ammettere eventuali errori. Ecco i motivi addotti dai ricorrenti: “L`appello è stato accolto solo perché l`Avvocatura dello Stato, in perfetta buona fede, aveva dichiarato al giudice che la consegna dell`area serviva solo per redigere il nuovo progetto e non per distruggere gli edifici e gli alberi. L`amministrazione quindi ha dato elementi non veri, non sappiamo se con dolo della parte, ma certo in coerenza con il comportamento processuale vergognoso tenuto davanti al Tar. Il Consiglio di Stato poi afferma che i profili ambientali apparirebbero privi di riscontri concreti, facendo intendere quindi di non aver preso in esame i documenti. Sicuramente ha omesso di prendere in considerazione il parere negativo espresso dal Responsabile del Settore Edilizia Privata del Comune di Vicenza sui progetti di ampliamento della base militare in questione, in quanto contrastanti con gli strumenti urbanistici del Comune, parere reso a seguito di apposita richiesta formulatagli dalla Regione Veneto. Il Consiglio di Stato non ha valutato e considerato nemmeno le risultanze contenute nello stesso Vinca, redatto dagli americani e quindi da mano non sospetta di contrarietà al raddoppio della base. Infatti da tale studio di incidenza ambientale, contrassegnato peraltro da una stridente contraddizione tra premesse e conclusioni, emergevano gravi pericoli per l`integrità dello straordinario habitat della zona, pericoli che il Giudice d`appello ha invece ritenuto inesistenti ma senza spiegare perché. Il Consiglio di Stato ha ritenuto infatti di affermare che `non appaiono comprovate ragioni di danno ambientale capaci di costituire ostacolo alla realizzazione delle opere in questione`. Ora chiediamo al giudice di spiegare a noi e ai cittadini come sarà possibile raddoppiare la base ad Ovest se l`ingresso non potrà avvenire a nord perché la Via sulla nuova strada di accesso non lo consentirà. Forse che allora si sposterà di nuovo ad Est? E chiediamo di spiegare come farà lo Stato italiano a dare ai 2500 militari Usa l`acqua se questa sarà da togliere ai padovani. Come faranno a scavare il tunnel profondo 50 metri se la Vinca scrive che non si può andare sotto i 4 metri? Come si farà a preservare il fiume Bacchiglione SIC e ZPS se non esistono argini e spazio per farlo? Ma si evidenzia un altro errore del Consiglio di Stato: non avere considerato il principale motivo di ricorso in primo grado e cioè che prima si doveva fare il progetto definitivo Ovest, approvarlo e quindi soltanto dopo consegnare l`area“.

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