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DEPENALIZZAZIONE PER CHI FALSIFICA LE FIRME DELLE LISTE ELETTORALI: LA CAMERA APPROVA!





Riformuliamo una domanda già fatta: “Perché un docente che falsifica un registro di classe commette un reato e un pubblico ufficiale che raccoglie firme false per la sottoscrizione di una lista elettorale no?“. Se un ragazzo autocertifica che è uno studente, pur non essendolo, rischia tre anni di galera, mentre chi falsifica una lista elettorale pagherà al massimo 2.000 euro di multa. Questo quanto deciso dalla Camera dei Deputati oggi pomeriggio. Eppure nel caso di presentazione delle liste il fatto è ben più grave perché attiene ad un diritto di carattere costituzionale: l`elettorato attivo e passivo. Mentre per un`autocertificazione è più difficile fare un danno alla collettività.
“Il tentativo di depenalizzare la falsificazione delle liste degli elettori e dei candidati è incostituzionale e, quindi, destinato a fallire“ ha dichiarato il presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli.
L`articolo votato, prevedendo, nel caso di autenticazione falsa delle sottoscrizioni di liste di elettori o di candidati, l`esclusione della reclusione per i reati previsti al Capo III del Titolo VII del Cod. Pen., finisce per stabilire pene diverse per uno stessa identica colpa ed articolo del codice penale. Chi commette un falso in atto pubblico, infatti, sarà punito diversamente a seconda del tipo di atto che ha falsificato. Nel caso delle liste elettorali niente galera, negli altri casi, invece, si. Eppure la colpa è la stessa. Un`evidente disparità di trattamento chiaramente incostituzionale. Si cerca di impedire che possano valere figure di reato quali il falso commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici (articolo 476 del codice penale con pene da uno a sei anni), il falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici (articolo 479 del codice penale con pene fino a sei anni di reclusione), il falso ideologico commesso da privato in atto pubblico (articolo 483 del codice penale con pene fino a due anni).
Il Codacons per il momento auspica che la legge sia rivista in Senato e si riserva di valutare iniziative legali non appena il provvedimento sarà definitivamente approvato.

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