Site icon Codacons Lombardia

Diossina, sequestri a raffica. I controlli Sigilli a 41 partite di carne suina

IL NUOVO allarme è arrivato nel primo pomeriggio dalla tv irlandese Rte che citava fonti di governo: contaminate dalla diossina anche alcune mandrie di bovini alimentate con il mangime sotto accusa. Insomma, altra carne nel mirino dopo quella di maiale. E nei nostri supermercati che cosa accadrà’ Rischi esigui, dicono gli esperti, soprattutto grazie alla rigorosa etichettatura sulle confezioni di carne bovina, da cui si risale al Paese di nascita dell’animale e al luogo della macellazione. «Non condivido l’eccessivo allarmismo che si sta alimentando sulle carni suine irlandesi contaminate dalla diossina ‘ ha detto Francesca Martini, sottosegretario alla Salute ‘. I controlli procedono spediti e finora nei supermarket non è stata trovata alcuna partita a rischio. Questi allarmi fanno solo male all’economia italiana. L’importante è che le partite sospette restino lontane dalle tavole degli italiani. Contiamo in brevissimo tempo di trovarle e sequestrarle tutte». Poi l’appello del sottosegretario ai produttori: «In attesa che l’Unione europea possa accogliere la nostra proposta di etichettatura delle carni suine, vi rivolgo un appello: autoregolamentatevi sin d’ora scrivendo sui prodotti che si tratta di carne italiana». INFINE, la Martini ha snocciolato i numeri dei controlli. Su 89 partite di carne suina entrate dall’Irlanda, 41 sono già state sequestrate a scopo cautelativo presso i grossisti: 23 sono state trovate in Lombardia, 8 in Emilia Romagna, 6 in Veneto, una rispettivamente in Lazio, Puglia e Basilicata e Calabria. E anche per Maurizio Sacconi, ministro della Salute e del Lavoro, «non si deve creare un ingiusto allarme». «L’INTERVENTO dei Nas (controllati 228 supermercati e iper in tutta Italia), da noi stessi sollecitato, è stato tempestivo ‘ continua il ministro ‘. È stato possibile identificare i prodotti sospetti e quindi c’è assoluta tranquillità. Per fortuna noi abbiamo, oltretutto, una rete di veterinari come nessun altro Paese europeo ha». Sulla stessa line Luca Zaia, ministro dell’Agricoltura: «I consumatori possono stare tranquilli. Il ministero dell’Agricoltura fa di routine più di 8mila controlli l’anno, riconosciuti a livello internazionale per la loro qualità».  MA IL CODACONS però ha rivolto un invito ai consumatori: «Non comprate per le feste cotechino e zampone», ha detto il presidente Carlo Rienzi. Pronta la replica della Martini: «Questi prodotti ‘ ha rassicurato ‘ vengono lavorati diversi mesi prima della commercializzazione, e quelli sul mercato provengono da carni lavorate prima dell’1 settembre, cioè la data stabilita dall’Unione europea dopo la quale c’è il rischio di contaminazione». Francesco Ferrante, responsabile Agricoltura di Legambiente, osserva che «ancora una volta la famosa Agenzia per la sicurezza alimentare europea brilla per l’assenza». IERI SI È LEVATA la voce dei macellai. Per Gian Paolo Angelotti, presidente nazionale di Assomacellai – Confesercenti, «non c’è alcun allarme nelle macellerie italiane», mentre l’Assica, che in Confindustria rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine, assicura che «si può anche scegliere di consumare, in tutta tranquillità, una carne italiana sicura e garantita». E SOLO MAIALI italiani vengono usati per il prosciutto San Daniele e per il prosciutto di Parma, precisano i rispettivi Consorzi. Per ora il mercato registra stabilità negli acquisti di carne.
 

Exit mobile version