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Dl anticrisi, il governo aumenta l’Iva sulla pay-tv

Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione Pd Non è andata proprio giù all’amministratore delegato di Sky Italia, Tom Mockridge, la decisione presa ieri dal governo di aumentare l’Iva sulla pay-tv, che passa dal 10% al 20%. Il decreto anticrisi, contenente le misure per affrontare l’emergenza economica, ha infatti soppresso il regime di Iva agevolata e l’imposta è tornata così al valore normale. E l’oppposizione, dopo le critiche giunte dalla tv di Murdoch, è insorta tornando a parlare di "conflitto di interessi" per il premier Silvio Berlusconi che avrebbe così voluto "fare un favore a Mediaset". Allarme di Sky: si aumentano le tasse per oltre 4,6 mln di famiglie italiane Nel pomeriggio, in una nota ufficiale, Tom Mockridge ha lanciato l’allarme: "Questo provvedimento – ha detto – è un aumento delle tasse per le oltre 4.6 milioni di famiglie italiane", sottolineando come "le tasse generate grazie agli abbonati di Sky cresceranno a 580 milioni di euro". Di fatto, per Sky Italia, si tratta "di una crescita evidentemente in contrasto con l’affermazione del Governo che questo pacchetto ‘sostiene lo sviluppo delle imprese’ ". Bersani: non passi inosservata questa stortura del mercato E sulla decisione è stato duro il commento di Pierluigi Bersani, ministro ombra Pd dell’Economia, che osserva: "In quel decreto c’è una tassa sulla pay-tv che pagheranno milioni di famiglie e che pesa uno per le aziende del Presidente del consiglio e cento per un suo concorrente. Ci si siamo ormai abituati a tutto, ma voglio credere che una simile stortura del mercato non passi inosservata". Gentiloni: bliz contro il principale concorrente di Mediaset Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione Pd, ha parlato di "blitz contro Sky, il principale concorrente privato di Mediaset" e annuncia ricorso alle autorità di garanzia per "verificare se la norma anti Sky non è un caso classico di quel ‘sostegno privilegiato’ all’azienda di proprietà". Anche per il capogrupo Idv alla Camera, Massimo Donadi, la "tassa-Sky è l’ennesimo caso che dimostra ancora una volta la necessità e l’urgenza di risolvere il conflitto d’interessi nel nostro Paese". E sulla stessa linea è l’Udc: "Il governo ha il tempo pwer riparare l’errore commesso ed ha il dovere di farlo – avverte Roberto Rao – perché altrimenti riaprirebbe polemiche e sospetti di cui non si avverte il bisogno". Il governo respinge le accuse Il governo, dal canto suo, ha respinto al mittente le accuse con il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero: "A nessuno sfugge – ha sottolineato Casero – che l’incertezza del momento si porta dietro la possibilità di richiedere sacrifici anche a tutto il comparto televisivo. Non c’è dunque alcuna persecuzione o calcolo politico. Il governo va avanti nella consapevolezza che di fronte alla crisi globale dell’economia sia doveroso aiutare le famiglie e le imprese" e favorire i consumatori.  E proprio i consumatori, con il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, hanno richiamato l’attenzione sul fatto che Sky operi sul mercato "in regime di monopolio" e pratichi "prezzi troppo alti rispetto ai servizi offerti". Rienzi ha detto "no all’aumento dell’Iva sulla pay-tv perché di fatto "la pagano i consumatori" ma sia l’Agcom sia l’Antitrust dovrebbero intervenire per "favorire maggiore concorrenza" aprendo anche ad operatori stranieri "E questo – ha osservato – in Italia non c’è". Da Articolo 21 ricorso a Agcom e Antitrust E ad Agcom e Antirust, insieme alla Commissione Ue, ha annunciato ricorso Articolo 21, l’associazione a tutela della libertà di informazione di Beppe Giulietti: "Con questa norma – ha ironizzato – Berlusconi ha risolto definitivamente il conflitto di interessi, nel senso che ha eliminato il conflitto salvaguardando il solo interesse".
 

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