DOMANI LA CORTE COSTITUZIONALE DECIDE SE ANNULLARE IL DECRETO GASPARRI

Domani, 25 marzo 2003 dinanzi alla Corte Costituzionale si fronteggeranno decine di avvocati, molti intervenuti a difesa delle società di telefonia mentre il CODACONS, rappresentato dall’avv. Carlo Rienzi chiederà che venga annullato per vizi formali e sostanziali il Decreto Legislativo Gasparri che:

– Dichiara opere di pubblica utilità le SRB;

– Annulla i poteri regolamentari e legislativi delle Regioni;

– Annulla la legge quadro n. 36/2001;

– Consente che con una semplice DIA vengano costruite torri e tralicci senza limiti su qualsiasi opera;

– Annulla la Valutazione di Impatto Ambientale;

– Annulla qualsiasi valutazione sanitaria preventiva sulla costruenda opera;

– Impedisce ai Comuni di prescrivere piani attuativi sul territorio indicando i siti ove installare gli impianti;

– Annulla con un solo colpo di spugna tutta la giurisprudenza in materia di telecomunicazioni frutto di centinaia di sentenze amministrative del TAR e Consiglio di Stato.

E’ un decreto legislativo che sottintende una ratio che non è quella della delega ma di velocizzare l’installazione di questi impianti evitando qualsiasi ostacolo, con grave danno per l’art. 3 della Costituzione in tema di principio di uguaglianza sia rispetto alle altre attività industriali che a quelle svolte da un qualsiasi cittadino (pensiamo che per costruire una veranda sul proprio terrazzo bisogna soggiacere a specifiche autorizzazioni edilizie).

Ebbene il CODACONS, da sempre impegnato in materia di inquinamento elettromagnetico interverrà nel ricorso della Regione Lombardia per evidenziare i difetti della procedure di attuazione della delega da parte del Ministero delle Comunicazioni sia sotto il profilo dell’eccesso di delega conferita sia sotto il profilo della violazione delle numerose leggi in materia ambientale ed urbanistica che della Legge n. 36/2001 che detta principi proprio sulla regolamentazione delle telecomunicazioni.

Infatti lo scopo dichiarato del decreto di cui si chiede l’annullamento in sede costituzionale, è di annullare qualsiasi potere di Regioni e Comuni volto ad incidere sull’assetto del territorio. Con il decreto impugnato le stazioni radio base potranno essere realizzate ovunque senza limiti e senza alcuna preventiva concessione. Tale mostruoso arretramento comporta un passo indietro nella giurisprudenza costituzionale e amministrativa del nostro ordinamento giuridico e per tale motivo il CODACONS ne chiede l’annullamento.

Peraltro il CODACONS è promotore anche del referendum ambientale contro la servitù coattiva dei tralicci dell’energia elettrica che si terrà in primavera, sempre sul presupposto della tutela sanitaria ed ambientale. E’ oramai risaputo, infatti, che l’esposizione ai campi elettromagnetici può causare gravi danni a lungo termine sulle persone compromettendone la salute.