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E continua la polemica sui rincari alla pompa

ROMA Euro indietro tutta anche ieri sul mercato dei cambi. Il petrolio va ancora sotto andando a toccare i 108,44 dollari al barile per poi risalire sopra i 109 dollari, Rispetto alla chiusura di ieri in ogni caso i futures sono in ribasso di mezzo punto percentuale. La divisa unica ha toccato il minimo dal 22 gennaio scorso sotto 1,44 dollari (1,4385 il livello più basso della seduta) in un contesto caratterizzato dal rafforzarsi dei timori legati all`andamento ed alle prospettive dell`economia del vecchio Continente. Il cambio dollaro/yen ha toccato un massimo a 109,09 contro 108,61 dell`altro ieri a New York e adesso passa di mano a 108,43. La sterlina si è mantenuta anche ieri debole, poco sopra il record negativo toccato martedì contro euro. Negli Usa il dato odierno sugli ordinativi alle fabbriche ha registrato un confortante +1,3%, anche se si tratta di una statistica abbastanza volatile. Gli Usa, in ogni caso, si sono già attrezzati nei mesi scorsi per uscire dalla crisi, per questo motivo il dollaro è attualmente in forte risalita. Continua intanto la polemica sui prezzi della benzina. Ai consumatori che denunciano le “asimmetrie“ tra il costo del petrolio in calo e i prezzi dei carburanti alla pompa invece non diminuiti e chiedono l`intervento del governo, replica il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola precisando che sono “in linea“ con quelli di aprile-maggio quando il prezzo del Brent era analogo a quello di ieri. Nessun allarme speculazione anche se, aggiunge Scajola, “non bisogna abbassare la guardia“ e “un differenziale comunque esiste tra i prezzi medi italiani ed europei“. Il mancato calo dei prezzi dei carburanti è stato stigmatizzato anche dal ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta: “Non ci può essere asimmetria temporale tra aumenti e riduzioni della materia prima e del prezzo finale: qualsiasi giustificazione“, ha detto, “è un imbroglio“. I consumatori sono sul piede di guerra: se Adusbef e Federconsumatori parlano di “vergognosa speculazione“ e di “un sovrapprezzo di 7-8 centesimi al litro“, il Codacons chiede l`intervento della Guardia di Finanza per controlli a tappeto nei distributori. Protestano anche le organizzazioni dell`autotrasporto e la Cna-Fita che fa notare l`assenza di Mister Prezzi nella vicenda.

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