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E Pantaleo guida seimila manifestanti nella capitale

Sotto «un cielo sempre più blu», rimasto tale fino all’ora di pranzo, forse grazie alla benedizione del parroco di Santa Maria dei miracoli di piazza del Popolo, centinaia di migliaia di prof, studenti, bambini, hanno sfilato per ore e ore nel centro di Roma. Non si sda con certezza quanti pugliesi, minimo seimila quelli arrivati solo con i pullman, alcuni dei quali non sono riusciti nemmeno ad arrivare a Roma, bloccati sul raccordo anulare alle porte della Capitale. Tra i tanti che erano in città il presidente della Regione Nichi Vendola, il quale ha detto che «il movimento della scuola e degli studenti non rappresenta truppe camellate che fanno risorgere un centrosinistra malato». E anche il segretario del Pd Michele Emiliano. Del Pd c’era anche il deputato Dario Ginefra, membro della commissione Cultura, il quale ha osservato che «la proposta di utilizzare il referendum per bloccare il decreto Gelmini è stata accolta dai manifestanti con grande favore».  E il Codacons, del resto, ha già iniziato a raccogliere le firme in Sicilia. Una bocciatura del provvedimento Gelmini è arrivato in diretta: il presidente della Conferenza delle Regioni, al termine della riunione, ieri ha detto che «non ci sono le condizioni per il piano Gelmini. Bisogna reimpostare la materia», è la conclusione dell’emiliano Vasco Errani. Dunque, la manifestazione e lo sciopero sono riusciti, con le cinque sigle sindacali unite come non mai. A capeggiare la Cgil scuola, per la prima volta in una situazione così importante, il barese Mimmo Pantaleo. Quindi, mentre gli studenti universitari hanno circondato il ministero di viale Trastevere – piccoli cortei hanno attraversato la città per tutto il pomeriggio – la manifestazione si è conclusa con l’inno di Mameli cantato a squarciagola dalla piazza del Popolo intera.
 

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