Potrebbe essere la Corte dei Conti ad occuparsi del programma di Morandi se , come in molti prevedono, ma nessuno si augura, dovessero calare ancora le vendite dei biglietti della Lotteria Italia quest’anno scendendo ancora più in basso del record negativo dell’anno passato. Infatti, l’abbinamento tra programma, gioco settimanale e vendite è compito dei Monopoli di Stato e se le vendite scendono, lo Stato ci rimette e sono i pubblici funzionari dei Monopoli a dover rispondere dei risultati davanti alla Corte dei Conti, mentre la RAI e Ballandi possono sempre dire ? come avvenne con Panariello – che il programma è bello ma la vendita non abbastanza promossa dall’ente pubblico.
Intanto la prima ?grana? giudiziaria per la mancata indicazione, obbligatoria, del costo delle telefonate sul video. Solo dopo le proteste del CODACONS la Cuccarini, di sfuggita, ma solo in una occasione di ?via alle telefonate? ha ricordato che la chiamata, sia che si entri nel centralone, sia che si trovi bloccato l’accesso, costa ben 4,13 centesimi di euro. Intanto milioni di italiani telefonavano pensando che si trattasse di numero verde gratuito e si sentivano rispondere: ?siamo spiacenti questa volta non è riuscito?? con la presa in giro finale ??la avvertiamo (sic! Dopo aver pagato?!) che la telefonata costa 4,13 cent.di euro?? ciò quando non era più possibile tirarsi indietro. La legge prevede invece che il costo debba essere avvertito prima ovviamente, e con avvisi chiari e leggibili sul video, sicchè ora tutti coloro che hanno chiamato possono rivolgersi al Giudice di Pace per chiedere la restituzione di quanto pagato.
Ma intanto il Gruppo di ascolto, composto da 10 famiglie campione intervistate mediante un questionario durante lo spettacolo e subito dopo ha dato questi (ovviamente che non possono avere valore assoluto) giudizi:
MORANDI E IL SUO SHOW. Ottima la performance del cantante anche se troppo occupato a prevenire le critiche e controbattere un eventuale insuccesso che forse sentiva sulla pelle da tempo. Il pubblico lo ama e sicuramente lo premierà con gli ascolti. No alla Cuccarini, sia per la azzardata scelta della chioma leonina davvero impresentabile, che per gli abiti improbabili e i balletti adatti ad una ventenne da Moulin Rouge e non certo a lei. Brava e simpatica, ma poco sfruttata, la Cortellessi. Unico sostegno il trio comico napoletano e gli ex, Fiorello e la Carrà, inopportunamente chiamati a far rimpiangere uno standard migliore che non c’è più. Insomma lo show salvato dalle bellissime canzoni di Morandi, ma destinato ad assottigliare il pubblico in ascolto escludendo i giovani e giovanissimi (che nemmeno sanno chi è Morandi) che poi sono spesso quelli che giocano più volentieri con la TV
SPOT A GOGO’ SUBLIMINALI E VIETATI. L’Antitrust dovrà valutare il collegamento forzato a scopi pubblicitari di molti interventi del programma a sostegno di una Ditta sponsorizzata dalla Cuccarini. Prima Morandi con ..?la più amata dagli Italiani?? spot di una cucina, poi nel primo break, con un cattivo gusto al limite della sfrontatezza, compare proprio la Cuccarini sponsor a suon di dobloni con il suo spot per le cucine?e così via tra un richiamo e l’altro che hanno reso sicuramente a quella Ditta un bel po’ di pubblicità subliminale (e nemmeno tanto) gratuita?!!!
IL GIOCO ABBINATO. Una vera tragedia, e come un corpo estraneo mal digerito, quasi tollerato nello show musicale che è apparso del tutto scisso dalla Lotteria (nonostante la legge imponga un abbinamento finalizzato soprattutto alla vendita dei biglietti e in grado di coinvolgere il territorio del Paese il più possibile). I 50 minuti dedicati al gioco sono stati più che altro minuti di attesa e noia mortale senza alcun incentivo all’acquisto dei biglietti: a parte l’urna che gira con una sola pallina incredibilmente fatta pescare?dalla signora di turno?e la ovvia (e prevedibile) mancanza ? accertata con una lentezza che ha messo in crisi la trasmissione – di biglietti con sette note (che la dice lunga anche sul flop delle vendite preventive?) , quella ruota, che con un piccolo tocco sembra andare dove vuole la mano umana, non da alcun affidamento di casualità della nota prescelta, e meno ancora l’ago che per ben due volte si ferma a cavallo di due note rischiando di innescare un contenzioso gigantesco come per Montebellino (ma non si poteva allungare l’ago come sulla ruota della fortuna di Mediaset?). Le fermate per l’estrazione delle note e la scelta dei dischi, già dalla terza puntata faranno piangere dalla noia i telespettatori (ma saranno sempre le stesse le trenta canzoni nel juke-box?) , così come il gioco del disco incantato (che nessuno, da solo, era in grado di capire se fosse incantato o meno, se non aiutato dal Gianni nazionale) e dello scrigno, brutta copia della intrigante chiave, ad effetto e percezione immediata, della cassaforte/Carrà. Ma la cosa più grave ? su cui forse RAI e Monopoli potrebbero ancora intervenire con modifiche al gioco ? è che nessuno è coinvolto nel gioco durante la settimana essendo il tutto fine a se stesso ed esaurendosi la tensione dei giocatori nel corso delle tre ore della trasmissione: come si farà a stimolare l’acquisto dei biglietti, che dovrebbe essere la prima finalità della concessione fatta alla RAI dai Monopoli?
LA SCENA. Bella e maestosa ma il pubblico brutto nell’ombra, e troppe riprese dall’alto come a compiacersi della grandiosità dell’effetto.
Speriamo che l’unica a vincere la Lotteria anche quest’anno non sia solo la Telecom che, con i milioni di telefonate che riceve a 80 vecchie lire l’una per un semplice disco che risponde ?picche?, già ieri ha incassato più della signora Giuseppina, vincitrice dei 500.000 euro in palio!!