Con Napoli è partita anche quest’anno la stagione dei saldi. IntesaConsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) tastando il polso dei consumatori italiani, prevede uno stallo dei consumi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
?La spesa a famiglia ? spiegano i vertici dell’Intesa ? dovrebbe attestarsi sui 130 euro, ma è bene rimarcare che solo il 48% dei consumatori potrà permettersi di usufruire degli sconti stagionali. E’ un dato che dimostra il meccanismo sbagliato di questo tipo di vendita?.
Secondo Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori c’è una soluzione che potrebbe migliorare la situazione.
?Come IntesaConsumatori ? spiegano i vertici delle 4 sigle ? abbiamo chiesto per il terzo anno consecutivo, di anticipare i saldi a prima delle feste natalizie, andando incontro alle difficoltà delle famiglie. Ci è stato opposto un rifiuto che da una parte assume le sembianze di una presa in giro per i consumatori, considerato che lo stesso bene prima e dopo il Natale subisce una perdita di valore del 50%, dall’altra rischia di diventare la causa di un ulteriore blocco dei consumi per i prossimi 3 mesi, avendo già esaurito le famiglie la propria tredicesima?.
La gran parte dei prodotti scontati, secondo l’Intesa, non sarà comunque accessibile alle famiglie medie, vicine al prosciugamento del proprio potere d’acquisto, specie così a ridosso delle feste. L’Intesa lancia allora l’ipotesi di liberalizzare i saldi, permettendo agli esercenti di scegliere il momento più adatto per realizzare sconti veri e ai consumatori la libertà di scegliere di acquistare solo quando veramente necessitano di un bene, non quando il periodo dei saldi lo impone. ?Sarebbe un modo intelligente ? concludono Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori ? di affrontare il problema dei consumi, condizionati oggi da spese fisse e da un sovraindebitamento che strozza le famiglie italiane?.
Ecco intanto il decalogo dell’Intesa per evitare fregature con i saldi:
1) Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono sostituire. Il negoziante è obbligato a sostituire sia l’articolo difettoso, sia che esso non sia conforme alla dicitura,(D.lgs n. 24 / 2002) anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare.
2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce ?Saldo? deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Infatti, l’art. 15 del D.lgs n. 114/1998 stabilisce che ?le vendite di fine stagione riguardano i prodotti, di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo?. Gli articoli vecchi non stanno ?rischiando? un forte deprezzamento, perché sono ormai andati fuori moda e dunque sono già deprezzati. Diffidate degli sconti superiori al 50%: spesso nascondono merce non proprio nuova.
3) Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità, in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
4) Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti. Verificate che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso che vi verrà presentato in negozio. La merce ?vecchia? offerta in saldo deve essere separata dalla nuova.
5) Pubblicità. Ricordate che sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato; il prezzo deve essere inoltre esposto ?in modo chiaro e ben leggibile? (Dlg n. 114/98). I messaggi pubblicitari devono essere presentati in modo non ingannevole per il consumatore.
6) Prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati e non provati. Controllare attentamente l’etichetta e la taglia.
7) Consigli per gli acquisti. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti, ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Meglio se avete tenuto d’occhio un capo e/o una merce annotando il vecchio prezzo.
8) Negozi. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce ?vecchia? offerta in saldo deve comunque essere separata dalla ?nuova?.
9) Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi.
10) Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi ad una associazione dei consumatori, all’Ufficio Comunale per il commercio o ai Vigili Urbani.