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Ederle 2 e consultazione. “Nullo“ il voto del 2006?

È l`ora degli interrogativi. L`ordinanza del Tar del Veneto che blocca i lavori per la costruzione della nuova base americana al Dal Molin porta in dote anche molte domande alle quali, al momento, nessuno osa dare risposta. Mancano gli elementi per farlo, almeno finché non sarà chiarito il dettato del misterioso “memorandum“ Italia-Usa, citato dal tribunale amministrativo. Oggi potrebbe essere il giorno buono per dissipare le incertezze, visto che il sindaco Achille Variati intende acquisire tutta la documentazione del ricorso presentato dal Codacons. Tra i quesiti che serpeggiano in queste ore a Palazzo Trissino ce n`è uno che si fa largo sugli altri: era davvero soltanto un “parere non vincolante“, come ripetuto a più riprese dall`allora sindaco Enrico Hüllweck, quello che il 26 ottobre 2006 diede il Comune attraverso l`approvazione del famoso ordine del giorno da parte del Consiglio comunale? Oppure la voce della città era in qualche modo determinante? Il dubbio è venuto alla nuova amministrazione comunale proprio alla luce dell`ordinanza del Tar, che recita: “Manca ogni riscontro di avvenuta consultazione della popolazione interessata secondo il disposto del memorandum“. L`idea della consultazione è proprio quella che Variati va predicando da mesi. Non è chiara, tuttavia, l`accezione che il Tar dà al concetto di consultazione: serviva un referendum o bastava il pronunciamento dell`organo rappresentativo, il Consiglio comunale? Ebbene, anche tenendo buona la seconda ipotesi, secondo Palazzo Trissino ritornerebbe in discussione l`ordine del giorno dell`ottobre 2006. Due i motivi: da un lato, se è vero che la popolazione doveva essere consultata – è il ragionamento – allora erano sbagliate le “premesse“ di quel voto, definito come “un parere non vincolante“. Già in quei giorni di ottobre 2006 c`era chi manifestava perplessità. Fiorenza Dal Zotto, consigliere di Forza Italia, diceva: “Vorrei sapere che cosa significa “parere non vincolante“: che hanno già deciso tutto a Roma?“. D`altra parte, se il pronunciamento del Consiglio comunale ha valore di consultazione – è il ragionamento-bis – allora va guardato nella sua interezza. Quel “sì“ votato a maggioranza era pur sempre “condizionato“ al rispetto di una serie di garanzie: tra queste ce ne sono alcune disattese, come la “garanzia di assenza di impatti negativi sull`attività dell`aeroporto civile“. In assenza del rispetto delle condizioni poste, quel sì potrebbe trasformarsi in un “no“? Tante domande, dunque, ruota attorno al dettato del misterioso memorandum citato dal Tar. Dal suo contenuto, tra l`altro, dipende l`esatta formulazione del quesito della consultazione che la giunta si è impegnata a portare in Consiglio giovedì prossimo. Al momento, le incertezze sono così tante che, in linea teorica, non è escluso che la stessa convocazione dell`assemblea “monotematica“ possa slittare

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