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Edifici in zone sismiche privi di certificato di agibilita’,

Edifici in zone sismiche privi di certificato di agibilità, servizi igienici sporchi o fuori uso e, ancora, banchi e sedie rotti, infissi che crollano sui banchi come è accaduto ieri, in piena lezione, al liceo Vivona di Roma: subito sono intervenuti i tecnici, ma si è diffusa la paura tra studenti e genitori. Eccola, la jurassic school. È raccontata nei fatti e nei dossier di associazioni. Cifre che oggi si incrociano, lanciano ancora più forte l’allarme-sicurezza tra i banchi e fanno crescere nei genitori la paura di mandare i figli a studiare in scuole a rischio. «Affidiamo i nostri figli alla scuola – denuncia il Coordinamento dei genitori democratici – certi di averli sottratti ad altri pericoli». Ma non è così: 22.800 scuole fuorilegge su 42mila. Ed il panico si è diffuso in tutt’Italia. A Roma, direttori didattici e presidi hanno mandato in tilt il centralino dei vigili del fuoco chiedendo un intervento per ogni crepa o lesione. Chiama oggi tutti a raccolta Cittadinanzattiva. Lo fa con la giornata nazionale della sicurezza nelle scuole «per lanciare un appello: istituzioni ed enti locali sono tutti responsabili della mancanza di sicurezza delle scuole – dice Adriana Bizzarri dell’associazione – In base ai dati del ministero dell’Istruzione, su 42mila edifici almeno la metà non hanno certificazione di agibilità scolastica». Ci vuole allora un’anagrafe edilizia, propone Cittadinanzattiva. E invece «il decreto Gelmini – afferma Bizzarri – taglia i fondi del 50% alle scuole a rischio sismico». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile, conferma la pericolosità di migliaia di istituti scolastici da questo punto di vista: «Sono 22mila quelli costruiti in zona sismica e quindi a rischio», afferma, «di questi 9mila non sono state costruite con criteri antisismici». Una scuola su cinque in Italia è stata costruita circa cent’anni fa. Su 10.762 scuole e 42.029 edifici scolastici, il 6% risale all’Ottocento, il 18% tra il 1900 e il 1946, il 75% nell’ultimo mezzo secolo. «Dall’agibilità statica a quella igienico-sanitaria – rileva sempre Cittadinanzattiva – sono strutture vecchie e poco sicure». Come dimostrano, del resto, anche i dati Inail: oltre 90mila nel 2007 gli incidenti denunciati dagli studenti e 12.912 dai docenti. «Tra il 2002 e il 2003 – dice Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici – sono stati stanziati 500 milioni di euro ma solo quest’anno sono stati spesi. E quali priorità hanno guidato gli amministratori?». Quel che resta è lo sfascio delle scuole.  «Se gli interventi necessari a mettere in sicurezza tutte le scuole non verranno attuati – afferma Carlo Rienzi, presidente del Codacons – chiederemo la chiusura o il sequestro delle strutture a rischio». Nel frattempo, già è on line (il sito: www.codacons.it) un questionario che i genitori possono compilare per valutare il livello di sicurezza delle scuole frequentate dai propri figli: 56 domande per avere un quadro preciso sullo stato della struttura. In allegato una denuncia che i genitori possono inviare direttamente alla Procura, quando le risposte negative superano quota 30.
 

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