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EDUCAZIONE STRADALE COME MATERIA SCOLASTICA









I numeri parlano chiaro. Questa estate si è raggiunto un triste record: quello di morti sulle strade italiane. Sono state ben 988 le vittime della strada tra luglio e agosto, contro le 946 dello scorso anno. Gli incidenti sono stati 1.593 in più rispetto allo scorso anno (36.178 contro 34.585). A dimostrare che nel nostro paese qualcosa non va. Non si tratta solo della mancanza di controlli da parte delle forze dell’ordine, delle infrastrutture fatiscenti o di automezzi con scarsi sistemi di sicurezza. Vi è un evidente carenza culturale in materia di educazione stradale. Confermata anche dall’impressionante numero di incidenti non mortali.

Il CODACONS interviene per porre un limite alle stragi sulle strade, che da anni tingono di rosso le arterie di comunicazione italiane. Le gravissime defezioni da parte delle istituzioni appaiono oggi, alla luce dei dati sopracitati, inaccettabili.
Una delle cause principali di tali incidenti è proprio la scarsa conoscenza delle norme sulla circolazione stradale e sulla sicurezza del traffico. E pensare che proprio il Codice della Strada aveva stabilito che nelle scuole debba essere inserita, come materia scolastica, l’Educazione Stradale. L’art. 230 del Nuovo Codice della Strada recita infatti: ??allo scopo di promuovere la formazione dei giovani in materia di comportamento stradale e della sicurezza del traffico e della circolazione, i Ministri dei Lavori Pubblici e della Pubblica Istruzione predispongono entro un anno dall’entrata in vigore del presente Codice, appositi programmi?da svolgere come attività obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado, ivi compresi gli istituti di istruzione artistica e le scuole materne, che concernano la conoscenza dei principi della sicurezza stradale, nonché delle strade, della relativa segnaletica, delle norme generali per la condotta dei veicoli e delle regole di comportamento degli utenti?.
Il CODACONS ricorda inoltre che già nel 1984 il Ministero della Pubblica Istruzione emanò la circolare n.391 nella quale si richiedeva ai docenti di ?inserire nella programmazione didattica l’educazione alla sicurezza stradale come esigenza dell’uomo contemporaneo di integrarsi responsabilmente con la realtà ambientale e territoriale caratterizzata da una accentrata motorizzazione?. E più recentemente il Ministero della Pubblica Istruzione di concerto con quello dei Lavori Pubblici emanava un Decreto Interministeriale con cui decretava i ?programmi di educazione stradale da attuarsi a partire dall’anno scolastico 1994/95, nelle scuole di ogni ordine e grado?? .

A distanza di 7 anni niente è stato fatto per attuare tali disposizioni. E intanto i morti sulle strade continuano ad aumentare. Il CODACONS ricorda inoltre che i Provveditorati agli studi e le Sovrintendenze scolastiche regionali e provinciali sono obbligati a far rispettare le leggi, in quanto organi dotati di poteri gerarchici di impulso, controllo, avocazione e direzione.
Il CODACONS diffida quindi tutte gli organi responsabili del mancato inserimento dell’Educazione stradale tra le materie scolastiche, e cioè le Sovrintendenze scolastiche regionali, i Ministeri della Pubblica Istruzione, dei Lavori Pubblici, dell’Interno e dei Trasporti per la mancata applicazione delle disposizioni del Codice della Strada chiedendo a ciascuno dei soggetti sopracitati di verificare, anche mediante appositi osservatori, che l’Educazione Stradale venga impartita come materia di studio in tutte le scuole di ogni ordine e grado, e di operare il dovuto controllo in capo agli organi periferici affinché i docenti si attengano alle disposizioni più volte emanate.

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