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EFFETTO EURO SUI POLITICI: TUTTI SI AUMENTANO GLI STIPENDI







Arriva l’estate e per festeggiarla i politici hanno deciso di aumentarsi gli stipendi. Chissà perché tutti nello stesso momento. Ieri hanno iniziato i consiglieri regionali lombardi, oggi tocca ai parlamentari, giovedì è il turno dei consiglieri comunali di Milano. Evidentemente vogliono approfittare dei saldi di fine stagione per fare affari d’oro. I consiglieri del Pirellone si sono aumentati le indennità (così le chiamano) del 24% (non del 16% come riportato da alcuni organi di informazione, il 16% è infatti l’aumento della percentuale dello stipendio dei consiglieri regionali rispetto a quello dei parlamentari, che passa dal 65% all’81%), un ritocco di 1.704 euro al mese (3 milioni e 299.400 delle vecchie lire) e naturalmente lo hanno fatto con voto segreto così da non assumersi, di fronte ai propri elettori, la responsabilità della scelta. Questo senza contare, a coronamento dell’operazione acquisti, le indennità di fine mandato (da 5 a 12 mensilità, più del 140%) e l’aumento ai poveri pensionati ex consiglieri, oggi in miseria. Per i partiti in Parlamento la rifinitura sarà, Mastella permettendo, di appena 125 milioni di euro all’anno. Il dettaglio che gli italiani, a torto o a ragione, abbiano ripetutamente espresso opinione negativa in materia (nel referendum del 18/04/1993 i SI all’abrogazione furono l’80.3%, il 21/05/2000 furono il 71,1%, anche se il quesito fu annullato perché i votanti si fermarono al 32,2%) è un particolare insignificante. Giovedi i consiglieri di Milano, a loro dire, non si daranno alcun aumento, ma semplicemente passeranno dal sistema del gettone di presenza a quello dello stipendio. Siamo preoccupati per questo loro sacrificio. Per sicurezza, comunque, il Codacons presenta un esposto alla Corte dei Conti chiedendo di annullare tutti questi aumenti (parlamentari, consiglieri regionali, comunali, circoscrizionali e via discorrendo) e di restituire i soldi. Non è possibile, infatti, che a decidere l’incremento dello stipendio sia il beneficiario stesso e che l’autodeterminazione della cifra possa essere teoricamente illimitata, senza che nessuno sia in grado di porre dei limiti all’uso del denaro pubblico.

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