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Effetto sui prestit.i Euribor ai massimi, mutui piu’ cari di 180 euro

 Rivolta dei consumatori: pronti a promuovere la class action per i rimborsi di tutti i risparmiatori romaLa tranquillità per i molti risparmiatori che hanno depositato i propri soldi in Posta, arriva con un annuncio categorico: nessun rischio né per i clienti BancoPosta, né per Poste Italiane. In una nota, la società guidata da Massimo Sarmi, in riferimento alla crisi finanziaria statunitense chirisce subito che il suo ente è fuori dai rischi. La società, si legge, spaza via ogni dubbio e "informa di non aver investito in titoli emessi da Lehman Brothers o società da essa controllate. Inoltre – prosegue – fa presente che non sono stati collocati presso la clientela titoli obbligazionari emessi da Lehman Brothers o sue controllate, né direttamente, né sottostanti a polizze assicurative. Non vi è, quindi, alcun elemento di rischio per il capitale investito dalla clientela BancoPosta, né per l’azienda".  Sul piedi di guerra, invece, sono le associazione dei consumatori, Intesaconsumatori (che riunisce Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) e che ieri ha chiesto alla Banca d’Italia un incontro urgente "per chiarire le possibili ripercussioni del crac finanziario per i consumatori". "Abbiamo chiesto un incontro urgente alla Banca d’Italia sul crack Lehman – fanno sapere i presidenti della 4 associazioni – per chiarire quali siano i possibili rischi a cui andranno incontro i piccoli risparmiatori e i cittadini. Non ci bastano nè ci convincono le rassicurazioni generali forniteci, necessitiamo risposte chiare ed esaurienti". I consumatori sono comunque pronti alla Class Action per ottenere il rimborso di quello che i risparmiatori hanno investito in titoli direttamente legati o collegati a Lehman Brothers. Adusbef e Federconsumatori, puntano così il dito contro gli organismi di controllo preposti al mondo finanziario, responsabili di questo "ennesimo dramma che finirà per colpire ancora una volta il risparmio". "Per quanto riguarda il nostro Paese, è ora che le Istituzioni la smettano con affermazioni irresponsabili che sostengono che da noi non succederà nulla e che inizino a valutare attentamente le azioni che dovranno intraprendere", affermano le due associazioni dei consumatori in una nota e aggiungono: "Abbiamo messo e metteremo in campo tutte le iniziative legali, al fine di ottenere il rimborso di quanto i risparmiatori hanno investito, chiamando inoltre a precise responsabilità tutti gli intermediari finanziari che hanno venduto questi titoli". E mentre i banchieri centrali "continuano a nascondere la testa sotto la sabbia negando l’evidenza della crisi e le concrete ricadute", l’Euribor è arrivato ai massimi da sette anni: a questi livelli "avrà ricadute di 180 euro l’anno per 3,2 milioni di famiglie indebitate a tasso variabile", sostengono i presidenti delle due associazioni, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, che propongono di attivare i "Tribunali internazionali per crimini economici contro l’umanità".

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