Il CODACONS interviene sul problema dell’emergenza idrica che, con l’arrivo dell’estate, sta affliggendo molte regioni italiane. Secondo l’associazione è prima di tutto necessario combattere gli sprechi e indurre i consumatori ad un comportamento corretto che eviti usi impropri dell’acqua.
Per questo l’associazione lancia oggi un clamoroso concorso: per limitare gli sprechi (ogni mattina chi si lava i denti tenendo il rubinetto aperto spreca 40 litri d’acqua?!) il CODACONS, in collaborazione con la GERARD-HOLIDAY di Malindi e di una organizzazione religiosa e missionaria che ha edificato a fianco del villaggio turistico una scuola per orfani kenioti, il BAKITA CENTER, regalerà una vacanza di 7 giorni in Kenya (vitto e alloggio per 4 persone in uno splendido villaggio sul mare corallino) a quella famiglia che riuscirà a dimostrare di aver sprecato, in un anno, la minor quantità d’acqua.
Si parte dalle famiglie della città di Perugia luogo in cui stamane, nel palazzo comunale, si è svolto l’importantissimo convegno organizzato dal Comune e dal CODACONS sui servizi pubblici e in particolare, acqua e rifiuti. Il concorso sarà poi esteso a tutte le altre famiglie italiane.
Proprio stamattina il CODACONS ha attaccato duramente le acque minerali e la pubblicità, spesso ingannevole, delle stesse. La prima a cadere nel mirino dell’associazione è stata l’acqua Lete, la cui pubblicità è basata sui valori straordinariamente bassi di sodio presenti nella stessa.
L’etichetta di una qualsiasi bottiglia di acqua Lete afferma che la quantità di sodio per litro è pari a 5,1 mg. Un valore, questo, superiore – in alcuni casi anche di molto ? a quello di altre acque minerali in commercio in Italia. Perché dunque basare la campagna pubblicitaria della Lete su un dato oggettivamente non veritiero? Per questo il CODACONS ha presentato oggi un esposto all’Antitrust affinchè valuti se il messaggio pubblicitario dell’acqua Lete induca in errore il consumatore, e nel caso ne vieti l’ulteriore diffusione.
Ma il bombardamento pubblicitario delle acque minerali non finisce qui. Chi non ricorda, ad esempio, l’acqua Rocchetta che fa fare tanta pipì? E quella che ti aiuta digerire? Quella che ti fa sentire leggera e bella per arrivare, infine, all’acqua Uliveto, con cui la nazionale di calcio italiana ha spiccato il volo?di ritorno?
Pubblicità, queste, che esaltano le miracolose proprietà delle acque?ma non è tutt’oro quello che luccica. Da una ricerca che confronta le acque oggi in commercio in Italia, e già diffusa dal CODACONS nelle scorse settimane, si evince che alcune di queste presentano valori di residui fissi, di sodio, magnesio e altri elementi (sostanze queste pericolose per i reni e per altre parti dell’organismo umano), non indifferenti, che le rendono non particolarmente adatte ad un uso quotidiano o a consumi in grandi quantità.
E all’Antitrust il CODACONS chiederà di controllare anche le pubblicità di tutte le altre acque minerali, per accertare se questo sono o no ingannevoli nei confronti del consumatore.