I NAS hanno effettuato una serie di controlli presso ospedali e case di cura private di tutta Italia. Ne è emerso uno scenario inquietante: 317 infrazioni penali e amministrative, 190 persone deferite, 968 confezioni di medicinali e alimenti trovati scaduti, mancato rispetto del divieto di fumo e carenze igieniche nei locali adibiti alla cottura degli alimenti.
Una situazione che il CODACONS ritiene gravissima e che la dice lunga sullo stato della sanità italiana. E contro la quale è necessario ricorrere a misure estreme. Il CODACONS chiede al Ministro della salute e alle Regioni di rendere noti i nomi delle case di cura presso le quali sono state riscontrate le violazioni e revocare immediatamente le loro convenzioni col Servizio sanitario nazionale. L’associazione pretende inoltre la rimozione dei Direttori sanitari degli ospedali pubblici che non hanno saputo far rispettare le norme igienico-sanitarie. Il CODACONS presenterà poi in questi giorni un’istanza d’accesso al Ministero della salute e agli Assessorati alla salute delle Regioni al fine di conoscere i nomi delle ditte che hanno in appalto la pulizia e l’attività di cucina di ospedali e case di cura oggetto dei controlli, i nomi dei responsabili dei controlli relativi al rispetto del divieto di fumo, i nomi delle case di cura private (nelle quali siano state riscontrate violazioni) la cui retta sia a carico dei malati allo scopo di chiedere il rimborso delle somme pagate da questi ultimi per medicine e alimenti .
Ma il CODACONS va oltre. L’associazione infatti interpella direttamente il Ministro della Salute Sirchia, il quale deve fornire ai cittadini spiegazioni circa i controlli effettuati dal Ministero stesso su ospedali e case di cura prima del blitz dei Nas, rimuovendo chi non ha provveduto a far rispettare le norme.