Anche quest’anno la segretezza delle prove d’esame è stata violata. Ieri alle 8:28, come riportato oggi dai quotidiani, quando ancora non era stato dettato in tutte le scuole, era già on line su alcuni siti internet il titolo della versione di latino di Seneca, e pochi minuti dopo era disponibile la traduzione. Stessa cosa dicasi per il compito di matematica. Un ragazzo di Torino, inoltre, avrebbe dichiarato ad ADN kronos di aver copiato il compito via sms e di conoscere già le domande della prova multidisciplinare del 23 giugno.
Tutti elementi questi, commenta il Codacons, che basterebbero da soli a far aprire indagini da parte della Procura della Repubblica e far invalidare le prove d’esame.
Ma la questione oramai è un’altra ? sostiene il Codacons ? e molto più seria.
E’ stato ampiamente dimostrato negli ultimi anni come la segretezza delle prove d’esame non può essere garantita, anche a causa del diffondersi di mezzi di comunicazioni sempre più tecnologici e all’avanguardia (telefonini, palmari, ecc.) che rendono impossibile l’impermeabilizzazione verso l’esterno delle aule dove si svolgono gli esami. A questo punto il CODACONS dice basta all’ipocrisia della segretezza delle prove scritte e lancia una clamorosa proposta al Ministero della Pubblica Istruzione. Visto che non si riesce ad assicurare la segretezza delle tracce, ma è comunque necessario mettere tutti gli studenti nelle stesse condizioni (infatti solo chi ha portato il cellulare ha avuto possibilità di copiare via internet), meglio comunicare con anticipo agli studenti gli autori delle versioni, gli argomenti dei temi di italiano, gli argomenti su cui verterà la prova di matematica, ecc.
La maturità di uno studente ? prosegue il Codacons ? non la si desume dalla capacità dello stesso di far fronte alla sorpresa della traccia, ma dalla capacità dello studente di riflettere, ragionare e svolgere in maniera corretta un tema o un compito, tutti fattori che nulla hanno a che vedere con la segretezza delle tracce.