Emma Christoffersen, 28 anni, il 28 settembre 2000, circa 1 ora dopo essere sbarcata al London Healthbrow Airport da una aereo della compagnia australiana Quantas, dopo un viaggio di 20 ore, proveniente da Sidney, ebbe improvvisa ipotensione arteriosa e perse la coscienza. Morì qualche ora dopo in Ospedale. All`autopsia, a sorpresa, fu rilevata embolia massiva del tronco dell`arteria polmonare nel tratto di uscita dal ventricolo destro del cuore, proveniente da una trombosi della vena femorale profonda dell`arto inferiore sinistro.
E’ questo uno dei casi di quella che è stata impropriamente chiamata “la sindrome della classe economica“ (SCE) in passeggeri di lunghi voli aerei, per indicare la possibilità del coagularsi del sangue (trombo) nelle vene degli arti inferiori, favorito dalla lunga immobilità delle gambe in una posizione che in parte ostacola il flusso di ritorno del sangue nelle vene verso il cuore.
Il termine SCE si riferisce al fatto che in quella parte dell`aereo gli spazi sono più ristretti e il passeggero è costretto a stare seduto con le gambe rattrappite, in un`area angusta; ma in realtà, rivela ora il CODACONS, la trombosi venosa è stata segnalata anche nei passeggeri della business e prima classe e perfino nella cabina di pilotaggio.
Naturalmente vi è un progressivo e significativo aumento nell`incidenza dell`embolia polmonare in rapporto alla lunghezza e alla durata del viaggio: oltre i 5000 chilometri (3100 miglia) o 6 ore di durata è di 150 volte più alto che nei tragitti inferiori.
Oltre 150 casi di grave embolia polmonare sono stati riportati negli ultimi 30 anni .
Ma in realtà questa è soltanto la punta di un iceberg, poiché le indagini statistiche si sono riferite soltanto ai casi più gravi o mortali avvenuti nel tempo di un`ora dall`atterraggio, mentre non si sono ricercati o rintracciati quelli avvenuti ore, giorni o settimane più tardi. E dato che sono stati valutati i sintomi come criterio per determinare la presenza di embolia polmonare, si sono inevitabilmente omessi quei casi di emboli asintomatici o che hanno causato disturbi minori. E comunque non sono stati per nulla considerati i possibili casi di trombosi venosa della gambe senza embolizzazione, che dovrebbero essere di parecchie centinaia se si considera che solo una parte minore, del 5-20 %, delle trombosi venose periferiche producono embolia polmonare.
Ma come evitare rischi per la propria salute? Il Codacons ha stilato una sorta di ?manuale di sopravvivenza? a bordo degli aerei, e consiglia di:
– bere acqua frequentemente durante il volo;
– Indossare scarpe comode e soprattutto che non stringano il collo del piede;
– Evitare di bere alcolici;
– Effettuare da seduto semplici esercizi fisici per evitare l’immobilismo degli arti inferiori;
– Limitare l’accavallamento delle gambe mentre si è seduti a bordo.
Per maggiori informazioni visitare la pagina ?Medicina controluce? sul sito www.codacons.it