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ETICHETTATURA DI FRUTTA E VERDURA: BANCHI DEI MERCATI IN ALTO MARE

La nuova etichettatura di frutta e verdura parte a rilento. L’Intesa dei consumatori ha infatti verificato, nelle principali città italiane, la presenza di tale carta d’identità sui prodotti ortofrutticoli, ed ha scoperto che sui banchi dei mercati appena il 20% dei venditori esibisce l’etichetta voluta dall’Unione Europea.

Confusione, notizie frammentarie, totale inconsapevolezza da parte dei venditori hanno impedito che la normativa venisse applicata rigorosamente fin da subito.

Ma anche il fatto che in molti casi i grossisti non hanno fornito ai dettaglianti le informazioni necessarie per tracciare l’identikit di frutta e verdura.

In realtà, sostiene l’Intesa, è difficile accertare la veridicità delle informazioni fornite dall’etichetta di questi prodotti.
Infatti il dettagliante dovrebbe conservare tutta la documentazione relativa a mele, pere, carciofi, zucchine, ecc., e mostrarla su richiesta?procedura questa che sembra difficilmente realizzabile.

L’Intesa dei consumatori, comprendendo la difficoltà iniziale di istituire tale carta d’identità, invita i commercianti ad adeguarsi, entro il termine di 10 giorni, alla nuova normativa. Decorsi i 10 giorni ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI, in caso di mancato rispetto delle nuove regole, chiederanno l’intervento dei NAS che potrebbe portare anche al sequestro dei prodotti in vendita nei mercati.

L’Intesa infine chiede alle associazioni di categoria di fornire a grossisti e dettaglianti, istruzioni precise per consentire loro di rispettare le legge europea.





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