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EURO-RINCARI ? SOLTANTO UNA ILLUSIONE OTTICA PER BCE!

Il consistente aumento dei prezzi ?post-euro? che si è verificato ed è stato monitorato da tutti, perfino dalla Camera di Commercio e dall’Università di Milano, che tra dicembre ed aprile hanno registrato aumenti del 13,4 per cento dei mezzi di trasporto; del 24,7 per cento dei generi alimentari, dell’8 per cento degli alberghi;dell’11,6 per cento dei pubblici esercizi; del 10,7 della RC Auto; ecc., per gli oligarchi monetari della Banca Centrale Europea, rappresenta soltanto una illusione ottica !

Ed i portafogli delle famiglie, che si svuotano nell’Italia e nell’Europa post-euro ad una velocità doppia rispetto alla circolazione delle valute nazionali ,sono soltanto brutti sogni di calde notti di mezza estate ! La BCE ha affermato infatti che gli euro-rincari, che non hanno avuto effetti di rilievo sull’inflazione, sono dovuti ad una cattiva percezione dei consumatori i quali, per colpa loro, danno maggiore importanza al prezzo del pane e del latte piuttosto che a quello di automobili e frigorifero.

Sostiene ancora l’ineffabile BCE, che se il rialzo è notevole per le merci di tutti i giorni e ridotto per quelle che si acquistano una tantum, la gente si forma un quadro non rappresentativo del paniere ampio dei consumi da cui si ricavano le ponderazioni utilizzate per la costruzione dell’indice e pertanto dell’andamento dei prezzi.

Tesi ridicole e vergognose portate avanti da istituzioni monetarie che dovrebbero essere più vicine ai cittadini: come si possono confondere i consistenti aumenti della spesa quotidiana di beni primari come i generi alimentari, i mezzi di trasporto, gli alberghi, ristoranti e pubblici esercizi, rincarati più del doppio dell’inflazione, per non parlare di tariffe obbligatorie come la RC Auto, aumentata nel 2001 5 volte l’inflazione, con macchine e frigoriferi, acquistate una volta ogni 7/8 anni dalle famiglie?

Queste tesi dell’effetto neutro sui prezzi che avrebbe avuto il cambio della moneta e della confutazione della realtà, stanno contribuendo a generare nei consumatori europei una carica di rabbia e di disagio che l’Unione Europea e le istituzioni monetarie farebbero bene a non sottovalutare:
se anche oggi l’ultimo sondaggio, afferma che oltre il 90 per cento degli italiani è certo di aver subito aumenti superiori al necessario, gli stessi milioni di cittadini che hanno dato una risposta straordinaria al primo ?sciopero della spesa? indetto dalle associazioni dell’Intesa.
Continuare a negare l’evidenza dei fatti, rifugiandosi nei sogni, potrebbe generare un brusco risveglio.









































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