E’ da mesi che l’Intesa consumatori denuncia andamenti anomali del prezzo dei carburanti basati sulla doppia velocità, velocissimi in salita e lentissimi in discesa relativamente alle variazioni del prezzo del petrolio grezzo.
Ma ora siamo arrivati ad una anomalia francamente esagerata se consideriamo l’andamento valutario dell’euro rispetto al dollaro. Infatti se raffrontiamo i prezzi attuali del petrolio grezzo con quelli dei mesi di agosto, settembre ed ottobre 2002 si nota che sono praticamente identici e collocati a 27/28 dollari al barile ma con la differenza dell’euro rispetto al dollaro di oltre il 20% poiché a quella data l’Euro segnava 0,98 sul dollaro.
Sviluppando questi dati solo sul prezzo industriale della benzina, questo si dovrebbe attestare a 29.50 centesimi al litro che sommate alla accisa (tassa di produzione) pari a 54,20 e all’IVA del 20%, dovrebbe portare il prezzo finale a meno di un euro con un risparmio di oltre sette centesimi al litro. Un uguale calcolo può essere sviluppato per il gasolio di autotrazione che dovrebbe attestarsi a circa 0,830/ 0,835 anziché 0,900.
Perché non si interviene su tale anomalia? E perché non viene costituita una commissione di inchiesta come da sempre l’Intesa consumatori ha richiesto? Noi abbiamo un sospetto e che cioè mentre in base ai consumi, della sola benzina, le compagnie con un tale sovrapprezzo lucrano mensilmente maggiori entrate per 115 milioni di euro, lo Stato ne incassa con identiche motivazioni oltre 26 milioni. A farne le spese sono come al solito, le famiglie italiane oltretutto già aggravate dalla pessima situazione economica e dai continui aumenti di prezzi e tariffe. Se invece si intervenisse per riportare a correttezza evitando speculazioni sui prezzi dei carburanti, per le famiglie si otterrebbero questi risparmi, diretti ed indiretti:
96 euro annui per il risparmio su costo del carburante
76 euro annui per la riduzione del tasso di inflazione per il minore impatto sui costi generali che sono determinati dai costi di trasporto pari a circa lo 0,3%
Le famiglie risparmierebbero 176 euro all’anno, anche se altro si potrebbe fare , portando avanti con determinazione la politica di razionalizzazione dell’intero settore della distribuzione dei carburanti, come peraltro attuata nei paesi europei e che potrebbe comportare una ulteriore riduzione del costo di un litro di carburante di 5 centesimi di euro e con un risparmio per la famiglie di 70 euro all’anno.