Lo sciopero della fame ancora in atto a Torino da parte delle vittime dei fallimenti immobiliari, ripropone la drammatica situazione dei dissesti immobiliari e delle insolvenze delle cooperative immobiliari (vigilate,queste ultime,dal Ministero delle attività produttive) che vedono coinvolte,ogni anno, migliaia di famiglie. Si stima che circa 200.000 famiglie siano state o saranno coinvolte, in dissesti e fallimenti per un controvalore di 14 miliardi di euro (27.000 miliardi di lire),anche a causa di una legislazione che non offre alcuna tutela alle famiglie acquirenti che con grandissimi sacrifici riescono ad acquistare la casa di abitazione. Mentre in Francia e negli altri Paesi europei i cittadini, versando a terzi,come i notai, gli anticipi o la totalità delle somme per l’acquisto delle case o di altri beni immobili, vengono tutelati nell’eventualità di crack o insolvenze del costruttore,in Italia viene scaricato sulle spalle dell’acquirente il rischio d’impresa e l’eventuale fallimento.
Anche le banche fanno la loro parte nell’addossare agli acquirenti i costi dei fallimenti, rifiutando spesso il preciso obbligo di frazionare un bene immobile, acquistato in parte da un utente,sul quale grava ipoteca generale,in aperta violazione dell’art.39 del Testo Unico della Legge Bancaria,che impone il frazionamento,se richiesto da un proprietario, per la parte di propria pertinenza. L’Intesa dei Consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori),nel rivolgere un appello al Governo ed al Parlamento, affinché vengano assunte quelle idonee iniziative per tutelare i diritti di almeno 600.000 cittadini (200.000 famiglie) coinvolti in crack,fallimenti ed insolvenze,con l’approvazione di un decreto legge che giace in Commissione Giustizia,chiede ai consumatori maggiore attenzione per cercare di prevenire fenomeni drammatici che distruggono,oltre al risparmio di una vita,spesso anche la solidità famigliare.
Per i cittadini che vogliono acquistare ?sulla carta? progetti di costruzioni elaborati e pubblicizzati dalle cooperative immobiliari,vigilate dal Ministero delle attività produttive,assicurarsi che siano almeno iscritte alle organizzazioni di settore,le quali, seppur non garantiscono mediante appositi fondi di garanzia la consegna finale del bene,offrono requisiti di onorabilità e di trasparenza.
Per quei consumatori che acquistano da un costruttore,evitare di versare congrui anticipi sulla carta,perché i costruttori solidi evitano di farsi finanziare dagli acquirenti per gli immobili che saranno costruiti e consegnati dopo qualche anno. Prima di dare la caparre o di diventare soci di cooperativa,infine,è bene assumere tutte le informazioni anche dagli uffici tecnici dei comuni,per verificare anche quei requisiti minimali,spesso mancanti,della licenza. In caso di dubbio,contattare preventivamente gli uffici tecnici dei comuni,il Ministero delle attività produttive,le associazioni dei consumatori.
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