QUARANTAMILA risparmiatori italiani rischiano di perdere complessivamente oltre un miliardo di euro per avere investito i loro soldi in obbligazioni, prodotti strutturati e polizze index linked legati alla Lehman Brothers, la grande banca d’affari americana fallita e ora venduta un pezzo alla volta: Nomura, la prima banca d’affari giapponese che lunedì aveva acquistato le attività di Lehman in Asia e nell’area del Pacifico per 225 milioni di dollari, ieri si è aggiudicata quelle in Europa, Italia inclusa (due sedi, a Milano e Roma e 140 dipendenti) pagando una cifra simbolica. Dei 4.500 posti di lavoro, dovebbero salvarsene circa 3 mila. A LANCIARE l’allarme sulle pesanti conseguenze che dal fallimento della Lehman potrebbero ricadere sul popolo dei risparmiatori italiani è stato ieri il Codacons, l’associazione per la difesa dei consumatori che ha deciso di "presentare una denuncia penale e preparare una class action contro banche e società di rating": la banca americana ? si legge in una nota ? era da tempo considerata a rischio, nonostante il rating. Vogliamo capire allora se ci sono responsabilità da parte degli istituti di credito italiani, degli intermediari finanziari e delle stesse società di rating, che hanno piazzato titoli pericolosi per gli investitori privati". Qualcosa si sta già muovendosi. Autori ed editori della Siae, sostiene l’associazione dei consumatori, stanno valutando iniziative legali contro i membri del cda dell’ente che nel 2003, con il voto favorevole di un consigliere parente di un dirigente della banca, decisero di investire 20 milioni nella Lehman Brothers. Di dimensioni ovviamente ben più grandi è l’esposizione delle assicurazioni italiane verso le obbligazioni Lehman Brothers. Una cifra stimata intorno a un miliardo e mezzo, non sufficiente per compromettere la tenuta del sistema ma tale da meritare attenzione, tanto è vero che il Comitato esecutivo dell’Ania, l’associazione tra le compagnie di assicurazioni, ieri ha esaminato a lungo la risposta da dare agli assicurati per coprirne eventuali perdite. Dalla riunione ? alla quale ha partecipato anche il presidente dell’Isvap, Giancarlo Giannini, che in questi giorni ha raccolto informazioni sull’esposizione ? non è emersa una posizione unica, "di sistema". Le compagnie preferirebbero muoversi autonomamente per tutelare i propri assicurati esposti. Mediolanum, ad esempio, ha già garantito che, non appena sarà chiarita l’effettiva entità delle perdite (le prime tranche scadono a fine anno) provvederà a rispondere ai 10.500 clienti che hanno sottoscritto bond della banca Usa per un valore nominale di 213 milioni di euro. Unipol ha ribadito di voler tutelare con la possibile restituzione del capitale investito gli 8.500 clienti che, per un importo complessivo di 100 milioni euro, hanno sottoscritto polizze index linked con titoli sottostanti Lehman. SUL FRONTE bancario, il direttore generale del MontePaschi, Antonio Vigni, ha annunciato che l’esposizione dell’istituto senese è di 40 milioni di euro. L’istituto di Rocca Salimbeni ha intanto in corso la gara per la cessione di 150 sportelli, imposta dall’Antitrust dopo che Mps aveva comperato l’Antonveneta. Tra gli interessati all’acquisto ci sono due colossi stranieri: Deutsche Bank e l’inglese Barclays che ha appena battuto Nomura aggiudicandosi per 1,35 miliardi di dollari le migliori attività di Lehman nell’America del nord (compresa la sede di New York) e nel nostro Paese partecipa all’asta assieme a una cordata italiana.