Organizzati in comitato, ricorreranno al Tar contro Brunetta Batteranno l`Italia in lungo e in largo. Impugneranno penne a sfera e allungheranno un braccio per apporre la loro firma su un modulo bianco. Spiegheranno, parleranno, tenteranno di convincere. Gente così può essere definita fannullona? Guai a chiamarli scansafatiche, loro sono quelli del “Comitato fannulloni operosi“ ovvero statali sul piede di guerra contro la circolare del ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta. Milioni di dipendenti pubblici pronti a ricorrere al Tar del Lazio sulla presunta illegittimità delle norme messe a punto dal Governo Berlusconi contro le assenze dal lavoro. E non saranno soli visto che al loro fianco ci sarà il Codacons. L`associazione dei consumatori vede carne da mordere. E prepara un ricorso che si annuncia alquanto indigesto per il ministro Brunetta visto che solleverà dinanzi ai giudici la carenza di legittimità costituzionale della circolare Brunetta. Nel mirino dei fannulloni operosi, il comitato promotore è composto da 120 persone tra dipendenti e dirigenti statali, c`è in particolare la presunta violazione “della parità di trattamento, il sistema di tutela sociale e il principio di efficienza previsti dalla Costituzione“. Al Tar, l`avvocato Carlo Rienzi, andrà a contestare “l`esclusione di trattamenti economici aggiuntivi per infermità dipendente da causa di servizio; la corresponsione del solo trattamento economico fondamentale, senza indennità o emolumenti, nei primi 10 giorni di assenza per malattia; l`estensione delle fasce orarie di reperibilità del lavoratore malato, entro le quali vengono effettuate le visite di controllo, e altri aspetti contenuti nelle nuove disposizioni volute dal ministro“. Insomma, nel mirino ci sono le regole imposte da Brunetta per una pubblica amministrazione efficiente, convinto com`è che se seguite alla lettera porteranno a un calo dell`assenteismo pari al 40%. Regole che, invece, secondo i fannulloni operosi e l`alleato Codacons “sembrano ledere il diritto inviolabile alla salute ed i diritti al ristoro economico per chi subisce una lesione alla salute invalidante per causa di servizio, e trasformano la malattia, che è una causa di forza maggiore che impedisce la prestazione, in una sorta di colpa del lavoratore e lo punisce privandolo di una parte della retribuzione“. Per i fannulloni operosi si prevede un`estate di fatiche al sole visto che il termine ultimo per raccogliere le firme e presentare il ricorso al tribunale amministrativo del Lazio contro il provvedimento del governo è il 15 settembre. E faranno di tutto per raggiungere il loro scopo perché, come dice Pippo Saieva, uno dei 120 membri del Cofo, il comitato fannulloni operosi, “non bisogna fare di tutta l`erba un fascio“. Da adesso in poi con il ministro Brunetta sarà battaglia a colpi di carte bollate, della serie: non chiamateli fannulloni.