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Farina, prezzo in calo ma la pasta aumenta. Protesta della spesa

 Lo speculatore senza nome colpisce ancora. Speculatore, perché se il costo della materia prima diminuisce e quello del prodotto finale aumenta, allora qualcuno avrà certamente il portafoglio più gonfio. Senza nome, perché quello di individuare con esattezza dove sta il cortocircuito, quello di capire una volta per tutte contro chi bisogna puntare il dito, diventa un obiettivo sempre più lontano e offuscato da interessi molteplici. Il grano duro, da gennaio ad oggi è diminuito del 42%, mentre quello tenero costa il 33% in meno. Sempre rispetto a gennaio, però, oggi un chilo di pane costa il 30% in più. Stessa sorte è toccata alla pasta, aumentata del 35%. Sono i dati calcolati da Federconsumatori nella provincia di Napoli: il presidente napoletano dell’associazione, Rosario Stornaiuolo, punta il dito contro "i grandi speculatori della farina. E’ lì che i prezzi subiscono un’impennata – dice Stornaiuolo – o comunque rimangono uguali anche quando il costo della materia prima scende. Chi acquista grossi quantitativi di farina per rivenderli sul mercato specula molto sulla variazione dei prezzi per ottenere il maggior guadagno possibile". Facendo riferimento al mese di settembre dell’anno scorso, oggi un chilo di pane costa 74 centesimi in più. Questo vuol dire che in un anno una famiglia media – che consuma circa un chilo di pane al giorno – spende 270 euro in più. La pasta è aumentata di 40 centesimi al chilo, così la spesa dei napoletani sarà di 145 euro in più all’anno. Riassumendo: soltanto per acquistare pane e pasta, prodotti alimentari indispensabili e consumati in grossa quantità nel capoluogo campano, una famiglia spende 415 euro in più rispetto all’anno scorso. Aumenti progressivi, prezzi che lievitano mese dopo mese, quando non giorno dopo giorno. Lo scoramento ha colto anche chi, avendo lasciato la città per le vacanze, è tornato nella Partenope dei prezzi alle stelle.  Federconsumatori, insieme alle associazioni Acu, Adoc, Adusbef, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Ctcu, Lega consumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino e Unc ha organizzato una giornata di protesta giovedì prossimo, in concomitanza con il "consumers day" nazionale. In piazza Trieste e Trento, dalle 9 alle 13 verranno raccolte le firme contro il caro prezzi. La Regione incontrerà i grandi distributori come Auchan e Conad, insieme alle associazioni di consumatori, mentre proprio queste ultime sono al lavoro per chiedere una moratoria dei prezzi e delle tariffe fino al 30 giugno 2009. Stefano Piedimonte -42% E’ la diminuzione del prezzo del grano duro dal mese di gennaio ad oggi, rilevata dalla Federconsumatori +35% La pasta, nonostante la diminuzione del costo della materia prima, è aumentata sensibilmente rispetto al 2007 Una protesta per il caro prezzi in un mercatino di Napoli.

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