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Ferrovieri licenziati, il governo aspetta risposte

Rischia di inasprirsi il fronte che contesta i licenziamenti nelle Ferrovie. E di allargare il malcontento fra dipendenti pubblici mentre il Governo chiede risposte: “dopo quasi una settimana di polemiche, attendo ancora di sapere dalle Ferrovie dice il sottosegretario alla presidenza, Carlo Giovanardi se gli otto operai di Genova sono stati licenziati in tronco per una mera irregolarità formale, che non ha procurato nessun danno all`azienda. O se, viceversa, hanno tenuto comportamenti talmente gravi da meritare una sanzione così pesante“. La federazione autonoma Fast Ferrovie dell`Emilia-Romagna ha chiesto alle altre sigle di fare squadra e confluire nello sciopero di 24 ore proclamato per il week-end del 6 e 7 settembre. Ma l`Ugl sollecita un clima più sereno perchè la campagna di denigrazione iniziata nella Pubblica amministrazione si è estesa alle Ferrovie e rischia di mettere a repentaglio l`esito delle grandi vertenze in corso nell`intero settore del trasporto italiano. I licenziamenti nelle Ferrovie, afferma però il Codacons, rischiano di aggravare il malcontento fra i dipendenti pubblici e i sindacati. Infatti, sottolinea l`associazione a difesa di consumatori e utenti, sono oltre 10.000 i dipendenti pubblici che hanno aderito al ricorso al Tar per ottenere l`annullamento delle disposizioni volute dal ministro per la Funzione pubblica, Renato Brunetta. Così, per settembre, quando dovrebbe essere avviata la trattativa tra azienda e sindacati, Orsa Ferrovie invita l`amministratore delegato Mauro Moretti ad abbandonare le provocazioni dei licenziamenti ingiustificati o spropositati e a dare risposte altrimenti il confronto è sin da ora destinato al fallimento ed a riaccendere una conflittualità di cui nè il paese, nè il Gruppo Fs, nè i ferrovieri hanno bisogno.

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