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FESTIVAL DI SANREMO E TANGENTI, IL CODACONS ATTACCA








Tangenti a Sanremo. Un giro di mazzette pagate per poter arrivare sul palco del festival più famoso d’Italia. Questo il bilancio del blitz della Guardia di Finanza che porta a termine l`inchiesta della Procura della Repubblica sull` Accademia della Canzone, il concorso canoro i cui primi quattro classificati partecipano di diritto al Festival della canzone. Secondo gli inquirenti, alcuni concorrenti pagavano fino a 50mila euro per ottenere la vittoria ed accedere così al Festival di Sanremo. Tre le persone finite in manette, tra cui il patron dell’Accademia, Angelo Esposito.

Una situazione, questa, che in realtà non sorprende nessuno. Da anni infatti, come confermato anche da Pippo Baudo, giravano voci di mazzette, e lo stesso Codacons aveva più volte espresso dubbi al riguardo, chiedendo ogni anno di poter entrare a far parte della commissione che seleziona i giovani artisti (così come di quella che seleziona i big), proprio al fine di controllare la correttezza delle operazioni e garantire l’assenza di manovre oscure che potessero danneggiare i tanti giovani aspiranti cantanti?

A questo punto la domanda sorge spontanea: non è che il Codacons è stato tenuto fuori dalle selezioni appositamente per evitare che scoprisse gli altarini emersi dalle indagini della Guardia di Finanza?

L’associazione annuncia oggi che si costituirà parte civile nella vicenda delle mazzette sanremesi, in rappresentanza degli utenti telespettatori del festival e di tutti quegli artisti che hanno partecipato alle selezioni della manifestazione canora.

Non solo. Già l’associazione è stata contattata questa mattina da un giovane cantante il quale, dopo aver sentito la notizia delle mazzette e dell’inchiesta, avendo egli partecipato alle selezioni tramite l’Accademia di Sanremo, senza però arrivare in finale, è intenzionato a chiedere il risarcimento dei danni all’organizzazione del festival, avvalendosi dell’aiuto del Codacons.
Se infatti la magistratura accerterà le violazioni ipotizzate e la non correttezza del concorso, si aprirà un nuovo fronte per coloro che hanno partecipato alle passate selezioni tramite l’Accademia, i quali potrebbero chiedere un equo risarcimento danni dinanzi la magistratura.

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