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FINANZIARIA 2004: BASTERANNO DECENNI PER RIPARARE I GUASTI DI UNA FINANZA CREATIVA ?

Mentre il Governo vara una finanziaria d’azzardo, basando importanti poste di bilancio su entrate aleatorie come giochi,lotto e lotterie ed addirittura i Casinò, per spillare in maniera quasi indolore i quattrini ai cittadini sempre più indebitati che ripongono nella cabala la speranza di una vita migliore, rovinando letteralmente migliaia di incalliti giocatori ?lotto-dipendenti?, il World Economic Forum suona l` allarme competitività per l` Italia. Il Belpaese perde terreno nella classifica mondiale stilata dagli esperti che danno vita al Forum di Davos. Scivola al 46/mo posto dal 41/mo posto del 2003 nella classifica che “misura“ le potenzialità di ben 104 paesi. Rimane così dietro non solo ai suoi naturali competitor come Regno Unito, Germania, Spagna e Francia, ma anche al Botswana, che si piazza al 45/mo posto, e alla Cina, che ci supera di misura, di un solo posto.

La classifica, che elabora i dati di un sondaggio condotto dal World Economic Forum tra 8.700 business leader del mondo, non si ferma alla sola graduatoria generale. Indica anche i fattori di “svantaggio“, consentendo così una più attenta valutazione. Per l` Italia – si scopre – pesano il livello delle tasse (che ci vede 100/mo posto) e la burocrazia (al 103/mo posto su 104 paesi) ma anche la criminalità organizzata (90/mo) e la spesa delle imprese in ricerca e sviluppo (70/mo posto), carico fiscale (100/mo posto). Ma tra gli svantaggi vengono considerati anche la flessibilità nei contratti. Tra gli indicatori macro economici il primo posto e` conquistato dalle aspettative di recessione (97/mo posto), la criminalità organizzata, l` accesso al credito, mentre nel settore affari viene indicata come criticità la scarsa spesa delle società in ricerca e sviluppo. L’unico vantaggio competitivo, con l’ indice più alto l` Italia lo conquista per la presenza di telefonini (che ci pone al quarto posto).

Mentre le alchimie statistiche, nonostante “caro prezzi“ e “caro petrolio“, continuano a fotografare una situazione tranquillizzane registrando un’inflazione “virtuale“ in diminuzione, le famiglie italiane, alle prese con la più grave crisi dal dopoguerra, costrette a tirare la cinghia per sbarcare il lunario, ad indebitarsi con banche finanziarie e società esercenti le carte di credito, attingendo ai pochi risparmi scampati agli scandali finanziari quali Cirio, Argentina, Parmalat, My Way e For You, ecc., o impegnando ai Monti di Pietà i beni di famiglia, hanno subito rincari spesso a 2 cifre negli ultimi 12 mesi, per beni e servizi di prima necessità, che si aggiungono ai pesanti disagi.
Situazione destinata a peggiorare con la nuova Finanziaria, che determinerà ulteriori aggravi di spesa per le famiglie italiane come da tabella sotto riportata:




Non basteranno decenni per riparare i guasti procurati all’economia del paese ed ai consumatori da un governo la cui finanza allegra e creativa ha arricchito con il pretesto dell’euro pochi a danno di molti. E mentre la legge sul risparmio resta al palo per le resistenze dei poteri forti venendo approvata virtualmente 2 volte al giorno dal presidente della Camera Casini, i grandi mezzi di informazione, posseduti per lo più dalle banche, lodano e ci intrattengono con dovizia di dettagli e particolari sulla bravura dei manager competenti, gli stessi che hanno prodotto i crack finanziari mettendo sul lastrico 850.000 risparmiatori per un controvalore di 37,5 miliardi di euro, omettendo di raccontare le vessazioni e gli ordinari soprusi, anche per il semplice accesso al credito, che gli istituti di credito riservano alla clientela.

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