Intesaconsumatori, che aveva calcolato in 320 euro l’impatto della peggiore legge finanziaria delle tre carte, presentata da uno dei pessimi Governi del dopoguerra, per favorire le beneamate compagnie di assicurazioni e mettere le mani nelle tasche dei cittadini, deve fare ammenda: oltre a 150 euro per la RC CASA, ai 50 euro di tassa sui rifiuti, ai 40 di ICI, ai 30 euro dei valori bollati (con la finalità di ammazzare definitivamente i processi davanti ai Giudici di Pace), ai 25 di tariffe idriche ed aumenti giochi lotto e lotterie, bisogna aggiungere ulteriori 150 euro derivanti dal ?pedaggiamento delle strade? messo nero su bianco con ricavi di 3 miliardi di euro!
O la finanziaria è fasulla e poco credibile, oppure l`ipotesi di mettere i caselli di pagamento sulle strade statali (specie nel martoriato sud che al posto di tasse e balzelli avrebbe bisogno di una finanziaria di sviluppo), messa nero su bianco per la prima volta su circa 1.500 chilometri di strade tra quelle in esercizio e quelle in costruzione, con un introito di 3 miliardi di euro, comporterà un onere di 150 euro a famiglia, oltre alle ricadute sui beni trasportati più costosi,quindi sull’inflazione.
E’ una vergogna per un Governo che ha vinto le elezioni con lo slogan elettorale: ?meno tasse per tutti?, prevedere ulteriori tassazioni indirette facendo pagare l’ennesimo balzello per percorrere strade già finanziate dal costo di manutenzione delle auto, visto che ogni famiglia italiana paga 239,5 euro al mese, ossia 2.875 euro l’anno di tasse ed imposte per i trasporti su strada, versando la ragguardevole somma complessiva di ben 57,5 miliardi di euro l’anno così ripartiti:
iva e imposta di fabbricazione sui carburanti: 31,5 miliardi di euro;
iva su acquisto veicoli e accessori: 8,2 miliardi;
tasse automobilistiche: 5,3 miliardi;
iva su manutenzione e gomme: 4,8 miliardi;
tasse varie su RC Auto: 4,2 miliardi;
tasse ed iva sui parcheggi: 1,1 miliardi;
iva sui pedaggi autostradali: 0,750 miliardi;
altri oneri vari: 1,2 miliardi.
Se le famiglie si svenano versando al fisco 57,5 miliardi di euro l’anno – spiega l’Intesa – cioè il 2,26% del Pil ed impegnano il 18% circa del loro reddito medio annuo (16.000 euro), hanno o no diritto ad avere strade sicure e con una buona manutenzione, ampi parcheggi, marciapiedi protetti e manto stradale ben tenuto e diverso dalle vere e proprie groviere che spesso caratterizzano le strade italiane ?
Ma governo dei ?pedaggiamenti? e delle tasse da uno schiaffo a quel Sud sul cui rilancio tutti si lavano la bocca il quale, oltre a restare a bocca asciutta, dovrà mettere mano al portafoglio per percorrere la A3 Salerno-Reggio Calabria, la A19 Palermo-Catania, la A29 Palermo-Mazara del Vallo.