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Fra Codacons e Carspac1 e’ guerra aperta

Ancora una volta il Carspac 1 crea confusione e non permette ai più di comprendere come agire e con quali possibilità contro gli attuali indagati e le società presso cui gli stessi lavoravano come dirigenti tra cui quelle di revisione dei conti e la Lega Cooperative". Inizia così, con una durezza senza precedenti, il comunicato inviato ieri dal Codacons alle redazioni. A firmare il documento è l’avvocato Bruno Barbieri, vicepresidente dell’associazione di consumatori, alla quale ha aderito parte degli ex soci prestatori della Costruttori, di fatto spaccando in due il fronte. Barbieri prosegue: "Sono molti, come prevedevamo, coloro che nel giro di pochi giorni hanno contattato direttamente il Codacons regionale tramite il numero verde 800.05.08.00, oppure lo 051.644.84.80, chiedendo chiarimenti sulla loro possibilità o meno di costituirsi parte civile, sulle possibilità di recuperare le somme perse, sui presumibili tempi del processo, ecc… E’ bene far sapere che tutti, ripetiamo ancora una volta, tutti gli ex soci della Coop Costruttori, compresi quelli che non hanno mandato la raccomandata di interruzione della prescrizione a suo tempo predisposta dal Codacons, possono chiedere di costituirsi parte civile, così come lo possono fare tutti i possessori delle azioni emesse dalla Coop Costruttori al pari degli ex dipendenti della Coop Costruttori, tutti questi oltre, naturalmente, ai fornitori della Coop Costruttori, nonché addirittura coloro che sono i dipendenti di società collegate alla Coop Costruttori, ovvero che hanno avuto perdite legate al crac, come i fornitori di queste società collegate in qualche modo con la Coop Costruttori o che lavoravano in appalto o subappalto per la Coop Costruttori potranno chiedere di costituirsi parte civile. E’ una platea quanto mai ampia – ammette Barbieri – ed è per questo che è bene che tutti coloro che lo desiderano inizino da subito a contattare direttamene il numero verde del Codacons o i referenti del Carspac 2 per prenotare la propria giornata ed orario in cui procedere agli adempimenti del caso". Dunque, secondo il Codacons, le ultime due assemblee organizzate a Filo e ad Argenta dal Carspac 1, quello che ha come portavoce Valerio Cellini, hanno ingenerato confusione e fraintendimenti. Allora, Barbieri entra nel merito dei passi che si possono compiere: "Il primo di tali adempimenti sarà, in attesa del rinvio a giudizio degli indagati, la nomina in qualità di parte offesa e per conoscere quali documenti ciascuno dovrà procurarsi da allegare in copia alla propria costituzione di parte civile. Il Codacons si è già attrezzato da tempo a questa attività, avendo compreso che l’esito probabile dell’indagine sarebbe stato quello a cui è arrivata la procura della Repubblica presso il Tribunale di Ferrara, organizzando anche un collegio di legali, con elevate competenze, deputato a seguire le posizioni delle società danneggiate, che sarà l’ossatura del neonato costituendo Comitas, che altro non è che il "cugino" del Codacons deputato ad occuparsi delle consulenze a difesa dei diritti delle società medio-piccole non soddisfatte dalle tutele fornite dalle associazioni di categoria e che, in questa vicenda processuale, collaborerà con il Codacons per tutelare le posizioni delle società danneggiate dal crac della Coop Costruttori. E’ un’enorme macchina che è già in moto per far fronte alla enorme mole di lavoro da svolgere, in quanto chi perde questa possibilità di rientrare dell’intero suo investimento, oltre ad interessi e risarcimento danni, avrà grosse difficoltà a trovare una seconda occasione di riscatto morale ed economico. Non verrà fatta in questa vicenda nessuna discriminazione del Codacons e del Carspac 2 nei confronti di nessuno, neppure di chi non ha avuto fiducia in noi sino ad oggi perché mal consigliato. Tutti possono salire in carrozza, perché finalmente si parte, senza dover elemosinare un diritto come continua a fare il Carspac 1, ma rivendicandolo in un’aula di giustizia". Fra precisazioni e attacchi, il documento prosegue: "E’ bene ricordare in ogni caso sin da ora che anche qualora non vi fosse il rinvio a giudizio dei dirigenti della Lega Cooperative o di dirigenti di società di revisione dei conti che alla Lega fanno capo attualmente indagati, chi ha inviato la raccomandata predisposta dal Codacons potrebbe comunque agire in sede civile".

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