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Fronte comune contro i provvedimenti del ministro Brunetta07

FRONTE COMUNE contro i provvedimenti del ministro Renato Brunetta relativi alla lotta all`assenteismo nella Pubblca Amministrazione. Il primo ad alzare la voce è il Codacons: “E` stata approvata la legge Brunetta, quella cioè volta, almeno sulla carta, a migliorare la Pubblica Amministrazione, ma che di fatto punisce indiscriminatamente sia i veri fannulloni sia i dipendenti corretti e operosi che magari contraggono malattie e devono assentarsi dal lavoro. Sono già centinaia in Umbria i dipendenti pubblici che hanno aderito al ricorso al Tar del Lazio proposto dallo studio dell`avvocato Carlo Rienzi e appoggiato dal Codacons, per ottenere l`annullamento delle disposizioni volute dal ministro per la Funzione pubblica, che ledono il diritto inviolabile alla salute e i diritti al ristoro economico per chi subisce una lesione alla salute invalidante per causa di servizio, trasformando la malattia, che è una causa di forza maggiore, in una sorta di colpa del lavoratore e per questo privandolo di una parte della retribuzione“. Di qui la segnalazione che tutti i dipendenti pubblici dell`Umbria (operanti in Agenzie delle entrate e del territorio, Camere di commercio, Tribunali, Prefetture, Autorità garanti, scuole e uffici scolastici, istituzioni universitarie, uffici di collocamento, o in enti pubblici come Inps ed Inpdap, locali e della sanità, ospedali ed Asl, ecc.) possono fare ricorso contro il provvedimento del Governo, entro il 15 settembre; per aderire all`iniziativa legale basterà inviare una mail all`indirizzo ricorsofannulloni@studiorienzi.it e seguire le istruzioni inviate in risposta. Altrettanto dura la presa di posizione in Consiglio comunale a Perugia del capogruppo della Dca Carmine Camicia , che ha fatto approvare alla III Commissione un documento per chiedere la revoca dell`articolo 71, “reo“ di “penalizzare i dipendenti pubblici“. “Chi è malato, dopo 10 giorni di assenza dal lavoro, subisce una riduzione dello stipendio ? tuona Camicia ? inoltre è aumentata la fascia oraria, in cui si è costretti a stare a casa. La nuova legge consente infatti una sola “ora d`aria“, proprio come i detenuti ai domiciliari. Se poi qualcuno esce di casa per comprare le medicine, rischia il licenziamento. Inoltre è penalizzato in termini economici anche chi si avvale dei giorni di permesso per assistere i familiari malati. Per finire, la legge Brunetta tocca solo le fasce deboli della popolazione“. Il collega del PS Aurelio Dozzini segnala poi un caso: “Assistiamo a campagne per incentivare la donazione di sangue e di midollo, ma nel contempo siamo costretti a subire decisioni incredibili. Chi dona il sangue o altro, non lo fa di certo per saltare un giorno di lavoro. Mi auguro che il ministro capisca la grande contraddizione in cui è caduto“.

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