Dopo essere stati tempestati di telefonate giunte alla segreteria telefonica del CODACONS da cittadini e semplici massaie che protestavano per le condizioni igieniche della frutta e verdura, il CODACONS ha deciso di andare a fondo e chiedere ai NAS di verificare sia le condizioni in cui i produttori e i distributori all’ingrosso trattano la frutta, sia i venditori al dettaglio, questi specie quando hanno banchi collocati sulla strada a diretto contatto con migliaia di automobili che emettono gas e polveri tossiche che si possono depositare sulla frutta fresca che, se mangiata senza abbondante lavaggio, può produrre gravi infezioni e malattie specie allergiche. La denuncia, inviata a 101 Procure della Repubblica in tutta Italia è partita dopo aver constatato la scarsità dei controlli che la legge prevede sui produttori, grossisti e dettaglianti. Gli organismi deputati a tale compito, infatti, non riescono a sottoporre a controllo ex ante, cioè ad un controllo prima dell’immissione dei prodotti sul mercato, tutte le ditte operanti nel settore (sia all’ingrosso che al dettaglio), tanto che si stima un preoccupante rapporto di 1/1000: cioè su 1.000 società impegnate nel campo della produzione e vendita di prodotti ortofrutticoli, solo una verrebbe assoggetta ai dovuti controlli.
Facile immaginare quindi che gran parte di frutta e verdura che arriva nelle nostre case non è sicura. Il problema è duplice: da una parte si pone l’incertezza sui trattamenti effettuati alla fonte. Più precisamente non si ha certezza su come vengano coltivati i frutti della terra e sulle sostanze usate per la coltivazione: additivi, fertilizzanti, concimi (naturali o sintetici), ecc.. Si pensi agli antiparassitari (insetticidi, anticrittogamici e diserbanti): questo si dividono in due grandi categorie: di superficie e sistemici. I primi sono parzialmente biodegradabili; i secondi penetrano in profondità e non possono essere asportati lavando la frutta e la verdura, poiché vengono irrorati nel terreno e tramite la linfa vanno nei frutti. Ad esempio le mele trattate con antiparassitari superficiali una volta lavate ne perdono circa il 90%, mentre il lavaggio non ha alcun effetto contro gli antiparassitari sistemici.
Altro problema si pone invece per la vendita al dettaglio. Molti banchi di mercato, infatti, sono posti in prossimità delle strade, laddove circolano automobili e motorini i cui gas di scarico non contengono certo sostanze benefiche per la salute umana. Ciò che si verifica ogni giorno, infatti, è l’accumulo di sostanze tossiche sulla frutta e sulla verdura vendute in strada. Basti pensare che i tubi di scarico delle automobili producono ossido d`azoto (Nox), idrocarburo (HC), piombo, fuliggine, particelle fini (pm 10). Elementi che vanno inevitabilmente a depositarsi sui prodotti ortofrutticoli.
Ma vi è anche un terzo problema: quello dei contenitori di frutta e verdura. Tali contenitori, infatti, sono realizzati con carta, cartone e materiali plastici e metallici che rilasciano sostanze che possono dare contaminazione chimica.
Tale stato di cose aumenta quindi i rischi di malattie nell’uomo, soprattutto di natura allergica che, in alcuni casi, possono essere mortali.
Il consiglio del CODACONS è appunto quello di lavare molto accuratamente frutta e verdura prima della consumazione ma, come abbiamo visto, non basta.
Si spera ora nell’intervento dei NAS e degli altri organi preposti alla tutela della salute umana.